lunedì 19 febbraio 2007

MUSSI: I DS ORMAI FORZA MARGINALE, NO AL PD, MA RIUNIRE LA SINISTRA


Vincere il congresso per non sciogliere i Ds, ma se si perde fuori dal Partito democratico.

É questo il messaggio lanciato da Fabio Mussi alla sua corrente, la sinistra interna dei Ds, questa mattina al Teatro Valle di Roma. Qui si è svolta l'assemblea che ha presentato la seconda mozione congressuale dal titolo "A sinistra per il socialismo europeo", posta sotto il simbolo di quest'ultimo: la rosa rossa. Mussi, da leader dell'ex-correntone, ha ribadito la contrarietà della sua area alla nascita del Pd, e ha quindi rilanciato proponendo una riunificazione delle forze di sinistra in Italia. "Non è scontato - osserva il ministro della Ricerca e dell'Università - che la sinistra in Italia debba essere divisa. Se continua a essere divisa, per lei è la rovina. Si può trovare una prospettiva unitaria per i molti che vengono dalla crisi del Partito socialista e per chi viene dal Pci". Mussi non ha risparmiato le sue forti critiche al segretario del suo partito, Piero Fassino, e anche all'attuale vice-premier Massimo D'Alema, presidente dei Ds: entrambi sono favorevoli al superamento della più grande formazione politica di sinistra nel Pd. "Fassino dice: 'tanto poi alla fine verranno tutti'. Piero, innanzitutto ti ricordo che l'adesione è libera.
Secondo: stai attento alle posizioni serie delle persone serie, quelle che prendono posizione non perché devono o prendere o difendere un incarico". Questo il duro attacco di Mussi, che ha lamentato come "i Ds sono diventati un gigantesco gioco dell'oca in cui si è tornati al punto di partenza. Occhetto con il suo 16 per cento dovette fare le valigie mentre ora si celebrano i successi di un segretario che ci fa fare il 17,2 per cento".

Roma, 18 feb - "Siamo diventati una forza marginale del Paese - ha insistito il ministro dal palco - siamo oggi un partito degli eletti. Nelle nostre sezioni oggi si discute di più delle liste che della situazione in Medio Oriente". E proprio sui grandi temi di attualità Mussi ha girato il coltello nella piaga, contestando la posizione della dirigenza diessina sul raddoppio della bas militare statunitense di Vicenza. Quindi ha ringraziato Lalla Trupia, deputata vicentina dei Ds, per aver guidato la contestazione di parlamentari veneti dell'Unione, ponendosi in divergenza con la linea ufficiale del partito. Infine, il leader dell'ex-correntone si è unito a
Cesare Salvi, esponente della sua area politica, nel difendere la Cgil dalle accuse sul caso delle nuove Br: il sindacato è un "baluardo di democrazia". Le parole di Mussi non sono però cadute nel vuoto. Il coordinatore della
segreteria dei Ds, Maurizio Migliavacca, replica alle accuse della sinistra interna del partito. Le proposte del suo leader, dice Migliavacca, "non mi pare vadano oltre un aggiustamento del quadro esistente. Quanto alle affermazioni sui risultati elettorali e sul ruolo dei Ds occorre da parte di tutti un maggiore rispetto per il lavoro svolto in questi anni. Un lavoro che dopo la sconfitta del 2001 ha visto i Ds vincere tutte le competizioni elettorali ed essere protagonisti della ricostruzione dell'Ulivo e del centrosinistra. Un lavoro che è merito di tanti - conclude - ma anche, e in primo luogo, del segretario e del gruppo dirigente dei Ds".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sinistra? chi mi spiega che significa sinistra? Chi?
Ho le palle gonfie come palline di tennis. Sono stanco di questo modo di fare politica.
Sprecate troppe parole e il problema è uno: chi guarda alla margherita si faccia la tessera della margherita chi vuole andare a sinistra si faccia la tessera di rifondazione, basta che a noi ci lasciate i ds porca eva.

Bye bye. firmato Incazzatonero

Anonimo ha detto...

Non hai tutti i torti... ma nemmeno tutte le ragioni...