lunedì 29 dicembre 2008

Basta morti sul lavoro: il 30 dicembre fiaccolata a Lequile

Vi segnaliamo la seguente iniziativa.

Basta morti sul lavoro

Siamo un gruppo di donne e uomini di questo territorio che, in questi giorni di festa, decide di rivolgere un appello a tutti voi.
Siamo stati terribilmente scossi dalle ultime (purtroppo solo in ordine di tempo) tragedie che si sono verificate sui cantieri salentini.
Un altro lavoratore è morto, alla vigilia del Natale; un'altra famiglia distrutta. Stavolta è toccato al povero Antonio Campilongo, mentre ci sono altre famiglie ancora in ansia per la sorte di un altro lavoratore, Gabriele Paternello, in coma dopo un altro incidente sul lavoro.
Tutti e due sono caduti da un'impalcatura, volando nel vuoto.
Non sono fatalità, attenzione.
Non uccidiamoli un'altra volta.
Sono morti evitabili se si osservano le basilari norme di sicurezza.
E, sono soprattutto, morti che interessano tutti noi: non possiamo fare finta di niente e festeggiare, bisogna reagire a questa guerra sul lavoro.

Vi proponiamo di fermarci un momento in questi giorni di festa, e di ritrovarci il prossimo 30 dicembre, alle ore 17.00, a Lequile, nella piazza principale del paese, per una fiaccolata che si concluderà davanti al cantiere dove si è consumata l'ultima tragedia sul lavoro dell'anno.

Portate le vostre mogli, i vostri mariti, i vostri figli: non bisogna essere un imprenditore o un lavoratore edile per sentirsi coinvolto: è una questione di civiltà.
Non è possibile morire di lavoro.
Pensate al dramma per una vita che si perde,a 30 anni come a 60, conta poco; pensate al dramma di una donna senza più l'amore del suo compagno, e a quello dei figli senza più l'affetto e la protezione di un padre. Un incidente sul lavoro è anche e soprattutto questo.
Contiamo sulla vostra sensibilità, per questo vi aspettiamo numerosi a Lequile.
Combattiamo tutti insieme questa guerra. Non lasciamoli soli.

Appuntamento a Lequile il 30 dicembre prossimo,
alle ore 17.00.
Portate una fiaccola con voi.

mercoledì 24 dicembre 2008

Auguri di buone feste!

Che il Natale porti la pace e la serenità nelle vostre famiglie e che il 2009 possa essere per voi e i vostri cari un anno di gioia e armonia, di prosperità e di sogni che si realizzano.

Un regalo a tutti:


Ogni giorno lottiamo affinchè quello che queste parole ci comunicano diventino per noi la nostra stella polare

Mimmo Saponaro
(coordinatore provinciale Sinistra Democratica)

mercoledì 17 dicembre 2008

Io un partito ce l'ho

Vogliamo sperare che non sia questa la conclusione dell’ennesimo “viaggio della speranza” che abbiamo fatto il 13 dicembre scorso a Roma.
Nel teatro Ambra Jovinelli forse è passato sottogamba un episodio che è successo in platea sul finire della manifestazione.
Bruno, Sinistra Democratica della provincia di Lecce, 45 anni di militanza e lotta politica sulle spalle ad un certo punto si è spazientito. Bruno voleva andarsene da Roma con qualcosa in mano ed ha gridato verso i dirigenti mescolati in sala con i comuni compagni: “Tirate fuori gli attributi e fatelo questo cavolo di partito della sinistra”.
Vicino a Bruno c’era, l’ex segretario del PRC Franco Giordano che indisposto gli ha risposto: “Io un partito ce l’ho, sei tu che non ce l’hai”. A quel punto Bruno non ha visto più ed è andato giù duro con le espressioni colorite: Bruno gli ha detto che mentre qualcuno faceva il comunista in parlamento, lui lo ha fatto per strada prendendo botte e denunce.
Un pugno di ore prima a settecento chilometri di distanza, Gilberto, studente di scienze politiche all’Università del Salento, insieme ad altri colleghi dell’UDU voleva manifestare il suo dissenso verso la morte della scuola pubblica, durante l’inaugurazione dell’anno accademico a Lecce. Ma la polizia è intervenuta e ha strappato di mano lo striscione e tre studenti sono finiti in questura per essere identificati.
Mentre nel paese si fa strame delle più elementari libertà, qualcuno pensa di avere ancora un partito. È evidente che questo qualcuno non ha capito cosa è successo nell’aprile del 2008. È evidente che mentre nei circa cinquanta interventi della famosa “base” che si succedevano sul palco del teatro Ambra, che dicevano solo una cosa, qualcuno dei dirigenti dei partitini extraparlamentari pensava qualcosa d’altro.
Tutti gli interventi (tranne uno di una compagna che ha detto: “Attenzione col partito unico subito, perché la gatta frettolosa -frettolosa ha detto proprio frettolosa- fa i figli ciechi”, che perciò è stato l’unico intervento fischiato), alle primarie delle idee hanno chiesto alla “burokratia” di fare un passo indietro. Insomma di farsi da parte e dare spazio a quella classe dirigente che c’è a sinistra, che è giovane, soprattutto nelle idee, appunto, e che non ce la fa più a correre dietro a simboli; che la falce e il martello non serve se devono darsi randellate sugli attributi, o peggio ancora, ad evirarsi, come dice Bruno. Ma se questo era invece il pensiero di Giordano e dell’area vendoliana di rifondazione che ci siamo andati a fare a Roma? Perché qualche dirigente di qualche partitino della sinistra extraparlamentare non è salito sul palco per dire quello che ha detto Giordano, al compagno Bruno. Non c’era bisogno di tre minuti, ma sarebbero bastati tre secondi per chiarire la riserva mentale: “Compagni, noi un partito già lo abbiamo, venite dentro il nostro partito e facciamo fuori Ferrero”. Ma il nostro problema non è Ferrero. Ferrero è un problema per se stesso, non per noi, non per quei ragazzi dell’ateneo di Lecce ai quali è stato impedito di dissentire, di manifestare il loro pensiero, ai sensi dell’articolo 21 della costituzione che qualcuno vuole manomettere. Il nostro problema è se domani staccando la spina alla sinistra, che è in coma, non sappiamo quanto reversibile, vivremo in uno stato di diritto. Il problema di quei ragazzi è che non hanno un riferimento politico che possa portare non sull’isola dei famosi, ma in parlamento il loro dissenso.

Luigi Crespino
(segreteria provinciale SD Lecce)

domenica 14 dicembre 2008

Intervento di Mimmo Saponaro all'assemblea nazionale dell'Associazione per la Sinistra


Roma, 13 dicembre 2008.
Grazie ai compagni di Alliste per la realizzazione del video.

sabato 13 dicembre 2008

Comunicato stampa sugli scontri tra forze dell'ordine e studenti presso l’Università del Salento durante l'inaugurazione dell'a.a.

La Federazione provinciale di Lecce della Sinistra Democratica esprime piena solidarietà agli studenti salentini, cui oggi è stato impedito di manifestare liberamente e pacificamente il loro pensiero durante l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università del Salento.

Condividiamo totalmente la preoccupazione degli studenti riguardo al futuro dell’Ateneo salentino che rischia il collasso finanziario a seguito dei tagli previsti dal governo.

Quello che più ci rammarica è che le istituzioni continuano a praticare il loro sport preferito: quello del rimbalzo di responsabilità con il Magnifico Rettore e il Questore di Lecce che dichiarano di non essere in alcuno modo responsabili della violenta reazione che le forze dell’ordine hanno avuto nei confronti dei manifestanti, i quali intendevano solo esporre uno striscione in fondo alla sala dove si teneva la cerimonia.

Chiediamo che si faccia luce sull’accaduto e che siano rintracciate le responsabilità perché anche questo avvenimento non resti una pagina nera che ha impedito il diritto costituzionale di libera manifestazione del pensiero.

Mimmo Saponaro
Coordinatore provinciale Sinistra Democratica Lecce

domenica 7 dicembre 2008

Le primarie delle idee: Roma 13 dicembre '08


Vi informiamo che è disponibile un pullman per permettere ai salentini di partecipare all'iniziativa Le primarie delle idee organizzata dall'Associazione per la Sinistra e che si terrà a Roma il prossimo 13 dicembre.
Il pullman partirà da Lecce venerdì 12 in tarda serata. Il rientro è previsto nella nottata del 13. La quota di adesione è di € 25.00.
Per info e adesioni (entro il 10 dicembre):
Mimmo Saponaro tel. 339/1898605

Intervento di Fernando Gaballo su Il Paese Nuovo


Articolo pubblicato su Il Paese Nuovo del 7/12/2008
Clicca sull'immagine per ingrandirla.

venerdì 21 novembre 2008

Un programma e un partito - Intervento di Luigi Crespino

“Non so se un partito, sicuramente un partire…” questa la suggestiva immagine che Nichi Vendola lasciò agli Stati Generali dell’8 dicembre 2007, alla Fiera di Roma parlando dell’Arcobaleno, morto prematuramente perché poco sviluppato negli organi vitali.
Dopo la cocente sconfitta dell’aprile del 2008 a questo brutto anatroccolo non si offrì nemmeno la possibilità di un’incubatrice. Le quattro macchine che lo tenevano in vita furono immediatamente staccate, facendo a gara a chi la staccava prima. Anche in quella tragedia qualcosa di buono c’era: quattro forze, o de-bolezze, avevano aperto uno spiraglio di dialogo.
Ma immediatamente si ritornò al bieco settarismo, ai vecchi rancori, alla guerra fredda.
Ad appena sei mesi dall’insediamento del governo delle destre, l’Italia sta rotolando in un declivio culturale in cui il richiamo alla “mignottocrazia” rischia, nel paese dei dongiovanni, di falsare il problema.
Il ministro Brunetta socialista, nel senso di PSI, non pentito, nel suo richiamo alle preferenze politi-che dei fannulloni e al loro sindacato di riferimento (che volutamente dimentica, fra l’altro, che era il CAF a gestire, nella quasi totalità dei casi, USL, banche, scuole, comuni, province, regioni, ministeri, teatri, Federcalcio, CONI e via discorrendo) può dare l’impressione di esprimere pensieri frutto di un cervello sofferente. Ma così non è. Affermazioni del genere, per quanto i più potrebbero anche pensarle ma si guarderebbero bene dal dirle, contengono messaggi semplici che hanno, è vero, basi scientifiche nulle, ma hanno un forte credito nel senso comune. Vero è che, invece, l’ipertrofia del settore pubblico italiano ha alimentato e alimenta il consenso elettorale, allo stesso modo come quel segreto di Pulcinella delle pensioni fasulle o come la benzina agricola che finiva nelle BMW e non nelle motozappe.
Con il cadavere del partito repubblicano americano ancora in casa, il presidente del consiglio italiano dopo “abbronzatissima”, si è prodotto in un’altra performance durante la conferenza stampa dalla Turchia. In maniera molto rozza, con un lessico sconosciuto nel mondo diplomatico, ha detto che la Russia ha ragione ad arrabbiarsi perché è stata provocata dagli Stati Uniti. Ovviamente lui conta su un fatto che gli italiani non colleghino il fatto che, se di provocazioni si è trattato, queste sono state poste in essere da quello che lui ha sempre definito suo amico e di cui, comunque, è stato sempre il fido servitore. Lui quando parla si rivolge agli italiani e basta, perché a lui non interessa un fico secco dei rapporti internazionali, a lui interessano le leggi ad personam, le sue aziende, per questo lui dice le cose che l’italiano capisce e su quelle cose fonda il suo consenso.
Allora, che fare ?
Un partito o un partire? Davvero l’alternativa non può essere proprio questa, almeno oggi non più, perché il tempo è scaduto. La domanda che mi pongo e che pongo è questa: la sinistra, oppure le sinistre italiane, al di là di come dovrà chiamarsi (comunista o socialista) la casa nella quale ognuna di queste vuole giungere, hanno un tratto di strada che possono percorrere insieme? … e quanto è lunga questa strada? Credo che il tratto di strada che le sinistre potrebbe percorrere insieme prima di giungere ognuno nella sua terra promessa sia, purtroppo, molto lunga. A volte sembra un gioco dell’oca e oggi, in effetti, abbiamo pagato pegno perchè siamo tornati molto, ma molto indietro nella storia.
Sicuramente si potrebbe partire dalla questione morale, per ritrovarsi in quel percorso comune che vede nella costituzione repubblicana, nei suoi valori fondamentali, nella difesa della tripartizione dei po-teri dello stato, soprattutto dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura il comun denominatore sul quale cominciare a declinare un programma vero che porti ad un partito vero.
Non credo, infatti, che oggi un partito della sinistra non abbia nulla da dire sulla scuola pubblica, sulla laicità dello stato, sul lavoro come diritto di ogni cittadino e sulle libertà sindacali, sulla sicurezza sui posti di lavoro, sul diritto alla salute, sul sistema dell’informazione, su un sistema elettorale che restituisca la libertà di scelta al cittadino. Se l’economia poteva essere fino a qualche tempo fa un alibi formidabile per tenere le strade delle sinistre separate, il libero mercato, credo che sia ormai chiaro a tutti, è un sistema teorico, che esiste come termine di paragone sui manuali di economia e che nella pratica si è tradotto in libero e indiscriminato arbitrio di consumo di risorse naturali, libero e indiscriminato sfruttamento dell’uomo; che una regolamentazione del mercato finanziario sia necessaria, considerato anche il fatto che gli interventi di salvataggio posti in essere, per cercare di salvare capra e cavoli insieme al caviale dei banchieri, da insospettabili feudi del liberismo più sfrenato è comunque incommensurabilmente più costosa. Oggi, in economia, stiamo vedendo quello che per moda, per qualunquismo, per opportunismo, e soprattutto per ignoranza e molta malafede, molti non hanno voluto vedere: la libertà concessa a pochi di giocare al casinò del mercato finanziario globale, comporta effetti sull’economia reale insostenibili che intaccano lo sviluppo stesso. I danni che producono pochi spregiudicati giocatori sono assolutamente non paragonabili ai danni prodotti da tutti “fannulloni” della P.A. o a tutte le ore di sciopero proclamate dai sindacati comunisti etc, etc, etc…
Crediamo che le sinistre riunite in un partito di cose da fare ne avrebbero tante, prima di farsi i di-spetti con nomi e simboli. Senza immaginarsi i cosacchi a San Pietro, costruire un partito della sinistra che abbia chiaro il luogo in cui collocarsi senza “ma anche” di sorta, sia urgente non già o non solo che perché “la sinistra” è quanto di più moderno esista nell’elaborazione del pensiero politico, ma perché è una necessità per un paese che vuole crescere economicamente e svilupparsi culturalmente, che voglia fare un passo in avanti sulla conquista dei diritti civili. Ma a livello di dirigenti ho la spiacevole sensazione che qualcuno giochi non in attacco, ma in difesa e sia restio a dire che noi di sinistra che, a viso aperto, combattiamo mafia e camorra, abbiamo anche un modello serio per garantire la sicurezza, un modello serio per uscire dalla crisi economica che sta strozzando l’Italia e non dà oggi, ma anche quando le vacche erano grasse, perché l’economia italiana è un prato che non è mai fiorito. Forse è bene ricordare che il mondo, prima che si sviluppasse il pensiero di sinistra, era composto da semplici società tribali e feudali. La sinistra quando vuole gestire l’esistente diventa un ferro vecchio, sorpas-sata, superata e non è più sinistra: la sinistra nella storia è sempre stata progresso. Serve un partito che presenti una soluzione per i problemi dei lavoratori, delle madri, dei padri, degli studenti di oggi e non una aggregazione che discuta di come si chiamerà la società di domani.

Luigi Crespino
(
segreteria prov. SD, segretario SD Alliste)

Intervento di Giovanni Carità su Il Paese Nuovo

In un mio articolo pubblicato poche settimane or sono proponevo alcune riflessioni abbastanza circostanziate sullo stato di salute del centro-sinistra nazionale, rievocando come soluzione naturale e necessaria per uscire dalla crisi politica ed elettorale l’immediato ritorno alla stagione ulivista, intesa non tanto come coalizione bensì come progetto politico finalizzato alla vittoria prima e al buon governo poi. La visione corta che ha portato a credere nel bipolarismo fatto in casa ha dimostrato nei fatti come occorra costruire e supportare politicamente coalizioni più o meno salde, per poter competere in tempi rapidi alla pari con Berlusconi.
Per certi versi le ultime vicissitudini e l’atteggiamento arrogante del governo di centrodestra sembrano stiano indirizzando il maggior partito del centro-sinistra ad abbandonare la teoria fallimentare dell’autosufficienza, sempre più irraggiungibile, per intraprendere un nuovo dialogo con le altre forze che si contrappongono alla coalizione berlusconiana. A sinistra finalmente le posizioni tra le varie anime assumono connotati chiari e si spera definitivi, che vedranno (o già vedono) la nascita di un partito di sinistra aperto alla società civile, dialogante con il PD e assolutamente non intenzionato a farsi risucchiare nell’ autolesionismo massimalista di ultima revisione. Il Presidente Vendola, tra i vari temporeggiamenti, sembra sia sulla rotta giusta, sospinto anche dal vento che viene dal popolo della sinistra che chiede a gran voce unità e non divisioni, politica e non calcolo elettoralistico, dirigenti seri e non sbandieratori da piazza. Unità della sinistra: il tempo è adesso. Il progetto di costruzione, in Italia, di un nuovo soggetto politico che dia a questo paese una sinistra capace di misurarsi con le sfide odierne, di guardare al futuro, comincia a prendere forma e sostanza proprio con la chiamata a raccolta lanciata giorni addietro da Vendola, Fava, Mussi, Bandoli, Moni Ovadia, Berlinguer e tantissimi che si aggiungono di ora in ora nella sottoscrizione di un documento unitario “Per la Sinistra”.
In questo quadro generale si “muovono” anche le forze politiche del centro-sinistra provinciale che assorbito e superato lo choc da abbandono, in conseguenza del diniego a candidarsi del presidente Pellegrino, cercano nuove strategie per garantire la vittoria del centrosinistra nella primavera del 2009. Liberi dall’ansia da “mantenimento di poltrona” i big locali cercano di capire quale sia la strada da intraprendere per restare a galla qualunque risultato venga fuori dalle urne, dimostrando per l’ennesima volta di non aver capito che il tempo passa per tutti e soprattutto che l’elettorato del centrosinistra desidera volti nuovi e di dimostrate capacità morali e politiche.
Sembrano delinearsi all’orizzonte le primarie di coalizione, con la partecipazione aperta a tutti i partiti del centrosinistra, e con la speranza che questa consultazione sia dello stesso livello di quella che portò Vendola a guidare la Regione Puglia. Se si faranno saranno certamente primarie vive e partecipate, ma altrettanto certamente saranno ancora una volta la dimostrazione dell’incapacità di scegliere dell’attuale classe dirigente.
Personalmente non ho mai condiviso le primarie come strumento politico e ancora oggi le reputo la valvola di sfogo delle correnti interne ai vari partiti che incapaci di trovare soluzioni condivise si rassegnano alla lotteria del voto, anche quando questo non è richiesto. Le primarie sono conseguenza dell’incapacità, della miopia, dell’irresponsabilità di chi al pensiero dovrebbe far seguire senza interposizioni l’azione. La politica intesa come strumento e non come fine non deve farsi condizionare dalle circostanze bensì anticipare gli eventi e determinarne il corso. Le primarie invece hanno l’effetto contrario, condannano la politica sotto il giogo del contingente e la riducono alla gestione della quotidianità.
Se primarie saranno bisognerà comunque pur esserci, ma con le idee chiare, per sostenere la migliore delle candidature affinché dove non riesce a giungere la politica ci giunga il buonsenso dei militanti. Pertanto occorre da subito dichiarare il proprio punto di vista, la propria visione politica e anche il miglior candidato possibile. A parer mio chi intende l’incarico politico come un momento di impegno per la propria terra, supportato da onestà e spirito di sacrificio, non dovrebbe avere tentennamenti nell’individuare nella persona di Sergio Blasi la migliore delle candidature possibili. Non sono certo io a dover dimostrare quanto di buono fatto da Blasi come amministratore e soprattutto del come abbia operato, del suo essere in qualsiasi espressione politica e culturale la parte migliore di un’idea più ampia di Salento e di salentinità.
Chi oggi non è in grado di decidere o meglio non ha il coraggio di scegliere sappia che non troverà nell’intera provincia di Lecce alcun elettore di centro-sinistra scontento se, superando almeno per una volta le beghe partitiche, si dovesse arrivare alla candidatura di Sergio Blasi come presidente della provincia.

Giovanni Carità
(segreteria provinciale SD)

lunedì 17 novembre 2008

martedì 11 novembre 2008

Ma quale tregua, Sinistra democratica sfida l'area Vendola

Tra le varie aree di Rifondazione sarà pure una «tregua», come hanno concordato ieri Paolo Ferrero e Nichi Vendola, ma sulle prospettive politiche gli ex soci dell'Arcobaleno continuano a vederla in modo opposto. All'assemblea nazionale degli amministratori di Sinistra democratica a Firenze, 400 quadri locali belli tosti, l'ipotesi di un cartello elettorale a sinistra del Pd non sfonda proprio, anzi. Claudio Fava, coordinatore del movimento ex Ds, è chiarissimo: «Noi vogliamo lanciare un nuovo partito della sinistra subito. Entro la fine dell'anno ci sarà un nome, uno statuto e un nuovo simbolo». E l'associazione che avete presentato venerdì a Roma? «E' uno strumento leggero ed essenziale ma di passaggio», risponde Fava, per il quale l'ipotesi di un cartello elettorale tipo Arcobaleno 2 «non esiste proprio». E a chi obietta che così si aprirebbe lo scontro fratricida a sinistra l'eurodeputato risponde per le rime: «Ma ben venga una sana competizione elettorale tra noi! L'Arcobaleno ha perso proprio perché era un'unità fittizia di culture e strategie politiche diverse. Non si può fingere un'unità che non c'è. Per noi il tema del governo e dunque di un nuovo centrosinistra alleato col Pd non può essere accantonato». Anche Fabio Mussi alza le spalle di fronte alle difficoltà dell'area vendoliana del Prc: «Noi lavoriamo perché tutta la sinistra si unisca. Se non è possibile si unirà quella che è possibile». Ma quale?Naturalmente le scissioni non si augurano a nessuno, è evidente però che l'offensiva di Sd punta innanzitutto all'area vendoliana di Rifondazione (il 47% del partito). Che oggi come non mai appare confusa sul da farsi. Se Gennaro Migliore auspica che nel Prc si apra il dibattito perché «una sinistra unita è più utile oggi di prima», tanti ex bertinottiani non la pensano così. Dal lombardo Augusto Rocchi al toscano Milziade Caprili fino all'ex vicecapogruppo in senato Tommaso Sodano, in molti concordano nel dire che lasciare ora Rifondazione sarebbe semplicemente esiziale. Sono voci certo non dissonanti da quella di Fausto Bertinotti, che in un incontro di qualche giorno fa con Ferrero ha marcato la sua distanza con l'attuale corso rifondarolo ammettendo però con una inusitata franchezza che «fare una scissione prima delle europee sarebbe un suicidio». Di fronte al quale la strada del «soggetto dentro/fuori» Rifondazione scelta con «l'associazione per la sinistra» appare un ibrido incomprensibile e alla lunga insostenibile dentro un partito che continua ad essere lacerato. Lo dimostra, per esempio, il caos al congresso regionale della Sardegna dove, in controtendenza, la maggioranza di Chianciano è minoranza (il 37%) e ha abbandonato i lavori alla semplice comparsa di Nichi Vendola per un dibattito «non concordato nel partito» con Renato Soru.Strappi, risse e sollecitazioni (vedi sopra Diliberto) che non smuovono Ferrero, preoccupatissimo soprattutto per i conti in rosso di Liberazione. Per ora la sua linea è rafforzare una sinistra. «autonoma» Come e per fare che si vedrà.
Matteo Bartocci

Da il Manifesto del 09 Novembre 2008

Costruire la Sinistra: il tempo è adesso

Le ragazze e i ragazzi che in questi giorni portano la loro protesta in tutte le piazze del paese per una scuola che li aiuti a crearsi un futuro ci dicono che la speranza di un’altra Italia è possibile. Che è possibile reagire alla destra che toglie diritti e aumenta privilegi. Che è possibile rispondere all’insulto criminale che insanguina il Mezzogiorno e vuole ridurre al silenzio le coscienze più libere. Che è possibile dare dignità al lavoro, spezzando la logica dominante che oggi lo relega sempre più a profitto e mercificazione. Che è possibile affermare la libertà delle donne e vivere in un paese ove la laicità sia un principio inviolabile. Che è possibile lavorare per un mondo di pace. Che è possibile, di fronte all’offensiva razzista nei confronti dei migranti, rispondere - come fece Einstein - che l’unica razza che conosciamo è quella umana. Che è possibile attraverso una riconversione ecologica dell’economia contrastare i cambiamenti climatici, riducendone gli effetti ambientali e sociali. Che è possibile, dunque, reagire ad una politica miserabile la quale, di fronte alla drammatica questione del surriscaldamento del pianeta, cerca di bloccare le scelte dell’Europa in nome di una cieca salvaguardia di ristretti interessi.
Cambiare questo paese è possibile. A patto di praticare questa speranza che oggi cresce d’intensità, di farla incontrare con una politica che sappia anche cambiare se stessa per tradurre la speranza di oggi in realtà. E’ questo il compito primario di ciò che chiamiamo sinistra.

Continua

giovedì 6 novembre 2008

Sd presenta la campagna contro la criminalità

«La camorra è una montagna di merda. «Facciamo neri i camorristi» e ancora, «Saviano è amico mio». Sono i tre slogan della campagna-choc che Sinistra democratica lancerà giovedì, nel corso di una manifestazione a Castel Volturno, e che è stata presentata da Claudio Fava e Arturo Scotto. E c'è anche la polemica contro il governo di destra Berlusconi. «Il governo non ha la legittimità per condurre la lotta alla camorra finché manterrà nel suo ruolo il sottosegretario Nicola Cosentino», ha spiegato ieri il coordinatore di Sinistra democratica, Claudio Fava, durante la presentazione dell'iniziativa del partito contro la camorra. Cosentino, ha detto Fava, «è stato indicato da cinque pentiti come organico ai Casalesi. Cosentino non ha avuto il buon gusto di dimettersi né dall'incarico di sottosegretario, né da quello di segretario regionale del partito; il suo partito, Forza Italia, gli ha consentito tutto questo, e anche Berlusconi gli ha consentito di permanere al governo. E questo toglie qualsiasi legittimità al governo stesso». Gli slogan compariranno su 70mila manifesti (scritta bianca e nera su sfondo rosso) che saranno affissi nella zona controllata dal clan dei Casalesi. «La politica - ha detto Scotto - ha rimosso la questione della lotta alle mafie e alla camorra». Di qui la decisione di Sd di lanciare questa campagna nel tentativo «accendere i riflettori su questi temi, soprattutto con un governo che da una parte garantisce l'ordine pubblico con l'uso dell'esercito, dall'altra mostra al suo interno omertà, come mostra la vicenda di Cosentino». I due manifesti esprimono «una solidarietà non formale» a Saviano, ha spiegato Fava. «Alcuni colleghi giornalisti - ha rilevato il coordinatore di Sd - hanno sottolineato che Saviano è uno scrittore, dimenticando che è un giornalista. Dire che è scrittore è quasi un voler affermare che le tante cose da lui scritte sono sì belle ma poco aderenti alla realtà. Invece noi ribadiamo che Saviano ha scritto nomi e cognomi ed è un eccellente giornalista, e quindi è amico nostro». Il secondo slogan («La camorra è una montagna di merda»), riprende invece un'espressione di Peppino Impastato coniata per la mafia nel 1974. «Ogni altro aggettivo o sostantivo - ha detto Fava - sarebbe sbagliato». Sinistra Democratica lancerà quindi la campagna giovedì pomeriggio partendo da Castel Volturno, con l'affissione di manifesti con i due slogan, che saranno attaccati, ha spiegato Scotto, per coprire le scritte con le minacce a Saviano. Oltre a 70.000 manifesti che saranno affissi, la campagna prevede la distribuzione di 5000 cartoline e 10.000 magliette. All'iniziativa di Castel Volturno, a cui parteciperà anche Moni Ovadia e numerose associazione laiche e cattoliche, si concluderà nel centro Caritas con una cena multietnica. Ci saranno il coordinatore di Sd, Claudio Fava, e l'ex deputato Arturo Scotto, lo scrittore Moni Ovadia, Paolo Beni, presidente nazionale Arci, Roberto Natale, segretario Fnsi. Ma, spiega Fava, «abbiamo invitato tutte le forze politiche del centrosinistra». Ma soprattutto quelle della sinistra alternativa: «Questa iniziativa deve essere patrimonio del processo politico della costituente della sinistra».


Da Liberazione del 04/11/2008

mercoledì 5 novembre 2008

mercoledì 29 ottobre 2008

mercoledì 22 ottobre 2008

31 ottobre: iniziativa a Campi salentina

La Sinistra cittadina di Campi salentina organizza per venerdì 31 ottobre la presentazione del libro di Gianni Giannoccolo "L'elogio della coerenza tra Salento ed Emilia" (ed. Lares).
Alla presentazione, che vedrà la partecipazione dell'autore, interverranno anche Gennaro Migliore e Cesare Salvi.

domenica 19 ottobre 2008

Mimmo Saponaro nuovo coordinatore provinciale

il Paese nuovo, 21 ottobre 2008

Nel corso dell'assemblea di sabato 18 ottobre - convocata fra l'altro per eleggere i nuovi organismi dirigenti del movimento - il compagno Mimmo Saponaro, trentenne di Veglie (Le) ed esponente di lungo corso della Sinistra giovanile, è stato eletto all'unanimità nuovo coordinatore provinciale della Sinistra democratica del Salento.
Sono stati rinnovati al contempo il coordinamento e il direttivo provinciali.
Un grosso in bocca al lupo e l'augurio di buon lavoro ed un sentito ringraziamento va al coordinatore uscente, prof. Egidio Zacheo, per il lavoro svolto dallo scioglimento dei Ds ad oggi.

domenica 12 ottobre 2008

Assemblea provinciale della SD

VERSO LA
COSTITUENTE DI SINISTRA

ASSEMBLEA PROVINCIALE
SINISTRA DEMOCRATICA PER IL SOCIALISMO EUROPEO

Lecce, Sabato 18 ottobre, ore 18.00
presso Circolo ARCI Città del Tempo, via Puccini 22
(Come raggiungere la Città del Tempo)


Con il seguente ordine del giorno:

1. Situazione politica nazionale
2. Elezioni amministrative Provincia di Lecce
3. Elezione del nuovo coordinatore provinciale
4. Elezione degli organismi dirigenti


Saranno presenti:
Enzo Locaputo – Coordinatore regionale SD
Piero Manni – Consigliere regionale PRC
Gianni Sergi – Assessore provinciale Verdi
Tommaso Moscara – Segretario provinciale PDCI
Vinicio De Vito – Segretario provinciale PRC

domenica 29 giugno 2008

Prima assemblea nazionale Sinistra Democratica


Vi ricordiamo che a Chianciano Terme (Siena) si è tenuta la prima assemblea nazionale della Sinistra Democratica.
Sul sito ufficiale del movimento http://www.sinistra-democratica.it potrete trovare gli atti del congresso e i materiali audio/video degli interventi.

In particolare vi segnaliamo:
- la relazione del coordinatore nazionale Claudio Fava
- l'intervento di Fabio Mussi
- l'intervento di Giovanni Berlinguer

venerdì 20 giugno 2008

Prima assemblea provinciale SD: domenica 22 giugno 2008



PRIMA ASSEMBLEA PROVINCIALE
SINISTRA DEMOCRATICA PER IL SOCIALISMO EUROPEO

Lecce, 22 giugno 2008
presso Circolo ARCI Città del Tempo, via Puccini 22
Come raggiungere la Città del Tempo

Programma dei lavori
Ore 9.30: accredito delegati e invitati;
Ore 10.00: insediamento dell’assemblea, elezione della presidenza e delle commissioni politica ed elettorale;
Ore 10.30: relazione del coordinatore provinciale prof. Egidio Zacheo;
Ore 11.00: saluto delle forze politiche, sindacali e associative invitate;
Ore 11.30: dibattito;
Ore 13.00: pausa pranzo e inizio lavori delle commissioni politica ed elettorale;
Ore 14.30: ripresa dei lavori, dibattito;
Ore 16.00: intervento del coordinatore regionale Arch. Enzo Locaputo;
Ore 16.30: intervento conclusivo dell’On. Alba Sasso;
Ore 17.00: elezione degli organismi dirigenti provinciali e dei delegati all’assemblea nazionale;
Ore 17.30: conclusione dei lavori.

venerdì 4 aprile 2008

Nichi Vendola a Copertino


INCONTRO CON NICHI VENDOLA

MERCOLEDI' 9 APRILE

ORE 19.00

PIAZZA UMBERTO PRIMO

COPERTINO

mercoledì 12 marzo 2008

Vendola a Lecce per la Sinistra Arcobaleno


Domenica 9 marzo il presidente Nichi Vendola ha concluso con il proprio intervento l'iniziativa provinciale della Sinistra arcobaleno che ha aperto ufficialmente la campagna elettorale per le elezioni politiche 2008. Nel video sopra, gli ultimi minuti del suo intervento.

Dai link che seguono è possibile accedere ai video dell'intero intervento del Compagno presidente (suddiviso, per necessità tecniche, in sei parti).

Parte1 Parte2 Parte3 Parte4 Parte5 Parte6

Si ringrazia il Compagno Antonio Cavallo (Ruggiano di Salve) per la realizzazione, l'elaborazione e l'upload on line dei filmati.

giovedì 6 marzo 2008

Lecce, 9 marzo: apertura della campagna elettorale con Nichi Vendola

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Il Presidente della Regione, Nichi Vendola, partecipa all'inizitiva provinciale che apre la campagna elettorale della Sinistra arcobaleno. L'appuntamento è per domenica 9 marzo alle 9.30 presso il cinema dei Salesiani a Lecce.

martedì 4 marzo 2008

6 marzo. Assemblea della Sinistra arcobaleno a Campi salentina

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Giovedì 6 marzo Assemblea pubblica della Sinistra arcobaleno a Campi salentina. All'incontro, che si terrà presso l'ex Biblioteca di piazza Libertà partecipano A. Libardo, membro della Fed. dei Verdi, V. De Vito, segretario prov.le RC, T. Moscara, segr. prov.le PdCI ed E. Zacheo, coordinatore prov.le Sd. Introdurranno * compagn* G. Indirli, AM Palazzo, M. Patruno e T. Preste.

giovedì 28 febbraio 2008

Presentato il programma: saremo gli Zapatero italiani

MILANO - Un programma come quello di Zapatero, campione del socialismo europeo, e «più innovativo di quello del Pd». La Sinistra arcobaleno presenta la sintesi delle sue proposte, quattro cartelle in cui sono condensate le circa trenta pagine di ricette per un Paese nuovo, ma anche «migliore e più giusto». «Su diritti civili, stabilizzazione dei precari e ambiente il nostro programma è come quello di Zapatero, quindi forse è troppo di sinistra per il Pd», ha spiegato il Verde Pecoraro Scanio, «in Italia l’unica sinistra moderna e innovatrice siamo noi». Meno esterofila, ma ugualmente anti-Pd l’impostazione di Oliviero Diliberto: «Noi votiamo in Italia, e qui a destra c’è il Pdl e a sinistra noi. Il Pd è una bizzarra aggregazione che va da Binetti a Bonino e dall’operaio Thyssen a Colaninno, un partito che sui temi di crescita e competitività non ha una sola ricetta ma oscilla. Noi pensiamo che la competitività non passa sulla pelle dei lavoratori e non si misura solo con il Pil».

Ecco, più nel dettaglio, i 14 punti del programma:

SICUREZZA SUL LAVORO - Fissare per legge la durata massima del lavoro giornaliero in 8 ore e in 2 ore la durata massima degli straordinari; approvare subito i decreti attuativi del Testo Unico sulla Sicurezza sul lavoro per più controlli e certezza; severità delle pene per le imprese che trasgrediscono le norme.

LOTTA A PRECARIETÀ - Superare la legge 30 e affermare il contratto a tempo pieno e indeterminato come forma ordinaria del rapporto di lavoro; rafforzare la tutela dell’articolo 18 contro i licenziamenti ingiustificati; cancellare dall’ordinamento le forme di lavoro co.co.co, co.co.pro e le false partite IVA.

SALARI, FISCO, REDISTRIBUZIONE REDDITO - Fissare per legge il salario orario minimo per garantire una retribuzione mensile netta di almeno 1.000 euro. Meccanismo di recupero automatico annuale dell’inflazione reale; portare le detrazioni fiscali per i lavoratori dipendenti a 1,200 euro; introdurre un reddito sociale per i giovani in cerca di occupazione e per i disoccupati di lungo periodo, costituito da erogazioni monetarie e da un pacchetto di beni e servizi. Diminuire il prelievo fiscale per i redditi più bassi dal 23 al 20% e aumentare la tassazione sulle rendite finanziarie al 20%, redistribuire il reddito ai lavoratori attuando immediatamente la finanziaria 2008 che destina loro tutto l’extragettito.

LAICITÀ - Uguaglianza sostanziale dei diritti delle persone omosessuali; riconoscimento pubblico delle unioni civili; ognuna e ognuno ha il diritto di decidere del proprio corpo e della propria vita, propone una legge sul testamento biologico.

LIBERTÀ DONNE - La legge 194 va applicata estendendo in tutto il Paese la rete dei consultori e introducendo in via definitiva la pillola RU486; nuova legge sulla fecondazione assistita per eliminare i divieti della legge 40; no a discriminazioni basate su orientamento sessuale e identità di genere.

PACE E DISARMO - Attuare in pieno l’art.11 della Costituzione. L’Italia non deve più partecipare a missioni al di fuori del comando politico e militare dell’Onu. Tagliare le spese per gli armamenti, avviare la riconversione dell’industria bellica applicando la legge 185. Al bando per legge le armi nucleari dall’Italia. No alla nuova base Usa a Vicenza, sì a una Conferenza nazionale sulle servitù militari per ridiscutere le basi della guerra preventiva sul territorio italiano. Nuova legge sulla cooperazione allo sviluppo.

PATTO PER IL CLIMA - No al nucleare, superare entro il 2020 il 20% dell’energia prodotta da fonti rinnovabili e ridurre del 20% le emissioni; un grande investimento pubblico in pannelli solari su tutti i tetti delle case e degli edifici pubblici. L’acqua deve essere bene pubblico. Ripubblicizzazione dei servizi idrici, legge quadro sul governo del suolo e inasprimento delle pene contro i reati ambientali e le ecomafie.

‘GRANDI OPERE’ - Per la Sinistra sono: messa in sicurezza del territorio dal rischio sismico e idrogeologico; investimenti per migliorare i servizi di trasporto per i pendolari e la mobilità nelle città con nuove metropolitane, linee tramviarie e mezzi a energia pulita. Nei prossimi 5 anni 1000 treni per i pendolari. No a Ponte sullo Stretto, Mose, TAV; sì a interventi su nodi ferroviari urbani, infrastrutture ferroviarie al Sud, potenziare i valichi alpini. Investimenti sul trasporto merci su rotaia e sulle autostrade del mare. Ridurre la produzione di rifiuti, forti investimenti nella raccolta differenziata, misure concrete per il riciclaggio, impiego delle tecnologie più avanzate.

SALUTE - Adeguare il fondo sanitario nazionale al livello europeo, superare ticket e liste d’attesa, inserire le cure odontoiatriche nei livelli essenziali del Ssn. Legge sulla non autosufficienza, finanziando un fondo nazionale per almeno 1,5 miliardi di euro, aumento del fondo nazionale per le politiche sociali e indicazione di livelli essenziali delle prestazioni per eliminare la divaricazione fra regioni ricche e povere. Un piano di asili come cardine della rete di servizi per i bambini.

CASA - No agli sfratti se non da casa a casa. Piano nazionale per l’edilizia sociale per 1,5 miliardi di euro. Fondo per la ricontrattazione dei mutui di chi ha acquistato la prima casa e rischia di perdere l’alloggio; eliminare l’Ici sulla prima casa non di lusso per i redditi medio-bassi.

IMMIGRATI - Abolire la legge Bossi-Fini, approvare una nuova normativa che introduca l’ingresso per ricerca di lavoro, meccanismi di regolarizzazione permanente, il diritto di voto alle amministrative, la chiusura dei CPT, una legge sulla cittadinanza sulla base del principio dello jus soli.

ISTRUZIONE, FORMAZIONE, UNIVERSITÀ, RICERCA - Laicità della scuola pubblica, scuole private libere ma senza oneri per lo Stato. Generalizzare la scuola dell’infanzia, estendere il tempo pieno e prolungato, innalzare l’obbligo scolastico da fare nella scuola e da portare progressivamente a 18 anni; valorizzare il ruolo dell’insegnante. Aumentare l’investimento pubblico in alta formazione e ricerca, per raggiungere la media dei paesi Ocse; rinnovare il sistema università e ricerca con il reclutamento di 3000 giovani ricercatori l’anno fino al 2013; estendere il diritto allo studio elevando a 20.000 euro il limite di reddito per aver diritto alla borsa di studio.

COSTI POLITICA - Ridurre il numero di parlamentari e consiglieri regionali. La retribuzione dei parlamentari non deve essere superiore a quella media dei loro colleghi nei Paesi europei. Sottrarre per legge ai partiti le nomine, nella Sanità come negli altri settori pubblici.

INFORMAZIONE - Abrogare la ‘legge Gasparri, approvare una vera legge di sistema che imponga tetti antitrust e impedisca posizioni dominanti nelle comunicazioni e nell’industria culturali. È assolutamente indispensabile approvare una vera legge sul conflitto di interessi.

Fonte: Corriere.it

lunedì 25 febbraio 2008

Sinistra arcobaleno. Gli appuntamenti della settimana

Frenetica l'attività di Sinistra democratica-Sa fra la fine della settimana appena trascorsa e la prima parte di quella appena iniziata.

Fra sabato e domenica si sono tenute le assemblee della Sinistra arcobaleno a Spongano, Carmiano e Tuglie.

Alle 10.30 di stamattina, invece, il prof. E. Zacheo - coordinatore prov.le Sd - ha partecipato insieme a Mimmo Saponaro ad un dibattito trasmesso da RadioRama e TeleRama.

Questa sera alle ore 20,00 si tiene a Veglie l'assemblea della Sinistra arcobaleno.

Ancora, domani mercoledì 26 febbraio alle 19.00 riunione del Coordinamento provinciale della Sinistra arcobaleno.

domenica 17 febbraio 2008

21 febbraio: Attivo provinciale Sd

Care Compagne e cari Compagni,

per giovedì prossimo 21 febbraio alle ore 18,00 - presso la città del Tempo (Lecce) - è convocato l'attivo provinciale di Sinistra Democratica.

All'ordine del giorno la campagna elettorale per le elezioni politiche del 13 e 14 aprile e la preparazione della lista e del programma. Sarà argomento di discussione anche l'organizzazione di un gruppo operativo per le incombenze della stessa campagna elettorale.

Rivolgiamo ai segretari di sezione (o loro delegati) l'invito a consegnare in quest'occasione l'elenco del tesseramento per l'anno 2007, pena l'esclusione della sezione dall'anagrafe regionale e nazionale di Sd.

Ancora, saranno disponbili le tessere per la campagna di adesione 2008. Per ritirarle sarà necessario versare la somma di € 10.00/tessera come contributo per il finanziamento della campagna elettorale.

venerdì 15 febbraio 2008

Il Compagno Mimmo Saponaro su Radio Rama

Questo pomeriggio alle 18.00, il compagno Mimmo Saponaro sarà ospite della trasmissione RadioRama talk.

giovedì 14 febbraio 2008

Ieri a Roma la presentazione del simbolo della Sinistra arcobaleno

QUI trovi il video della conferenza stampa di presentazione del simbolo della Sinistra arcobaleno

"La verità è che non si è venuti incontro alle grandi aspettative del Paese: i precari, l'aumento dei salari, le questioni etiche. E adesso si vuol fare dimenticare tutto questo con l'argomento vanaglorioso, presentato come una prova di coraggio inusitata, di un Veltroni che corre da solo. La vera questione non è andare o non andare da soli, ma dove andare". Lo afferma Achille Occhetto (Sd-Sa), nel corso di un'intervista a Rosso di Sera. "Ora - prosegue - per impedire quest'inganno dobbiamo mettere in campo la vera novità di queste elezioni: la riunificazione delle forze della Sinistra, attraverso un nuovo soggetto che vada oltre le antiche appartenenze. Ma per essere credibili, occorre correggere il percorso verticistico dell'ultimo mese. Non abbiamo bisogno dell'unità di apparati ma dell'unità di valori, di una costituente delle idee, non di un solo leader ma di una squadra, non di un cartello elettorale ma del nucleo forte di una nuova Sinistra".
"Accanto ai quattro partiti - aggiunge ancora - devono entrare in campo le associazioni, la società civile, le personalità politiche e culturali della Sinistra italiana. Con questo spirito noi dovremo batterci contro la destra, attraverso una chiara competizione con il Partito democratico. Dalle rovine del vecchio centrosinistra non sorgono infatti due sinistre, ma una formazione di Sinistra e un partito di centro".
"Dobbiamo chiarire - conclude Occhetto - che non è Veltroni a non voler stare con noi. Siamo noi a non volere stare con la politica dei rifiuti, con la corruzione in Calabria e in Campania, con le politiche riarmiste".
Achille Occhetto

martedì 5 febbraio 2008

Si va alle urne. La Sinistra alla prova decisiva...

Dunque, si vota. E con questa legge. Si vota per "colpa" della destra (e forse vale la pena ricominciare a dare un senso alle categorie politiche: qui dentro mettiamoci tutto, da Storace a Mastella) ma queste elezioni consegneranno il governo proprio a loro. Alla destra, alle destre. Comunque vada: sia che Berlusconi e i suoi alleati vincano, sia che pareggino col Piddì�. E si dividano Palazzo Chigi. Vinceranno le destre. E mai come a quel punto, ci sarà il rischio concreto di un'emarginazione della sinistra. Della sua rappresentanza nelle istituzioni, un'emarginazione dei ceti sociali che rappresenta (o che vorrebbe tornare a rappresentare), delle culture che esprime. Certo, di mezzo c'è una campagna elettorale, c'è la chance di un ritorno della politica (quella fatta dalle persone, non nei salotti televisivi) che in genere premia la sinistra. Ma tutto fa capire che stavolta il rischio è grande. Enorme. Talmente grande che cominciare a contrastarlo fra una settimana è forse troppo tardi.
Va fatto qui e ora. Adesso. Come? Lo strumento c'è, si chiama "Sinistra arcobaleno", anche se tutti - meno chi l'ha organizzata - la chiama la "cosa rossa". (Segue qui...)
Fonte: Liberazione

domenica 3 febbraio 2008

M. Ventricelli (Sd) capogruppo della Sinistra arcobaleno in Consiglio regionale

Michele Ventricelli di Sinistra Democratica è stato nominato portavoce nel Consiglio regionale della Puglia del coordinamento appena nato dei gruppi della Sinistra Arcobaleno composto dalla stessa Sd, Verdi, Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani. Il nuovo gruppo conta sui consiglieri Michele Ventricelli, Arcangelo Sannicandro, Pietro Manni, Pietro Mita, Cosimo Borraccino, Carlo De Santis, sugli assessori Michele Losappio, Silvia Godelli, Marco Barbieri e Mimmo Lomelo e sullo stesso presidente della giunta Nichi Vendola. L'obiettivo di Sinistra Arcobaleno è quello di raggiungere alle prossime elezioni un numero consensi che vada dal 15 al 20%.

"Vogliamo costruire un soggetto unico politico - ha detto il portavoce Ventricelli - che raggruppi diverse identità e incidere così in modo unitario sulla giunta regionale, sostenendo l'azione di Vendola e dando impulso al lavoro del governo". Per il consigliere regionale dei Comunisti italiani, Carlo De Santis, "l'operazione politica ha respiro nazionale e non localistico anche se il lavoro maggiore è quello che si farà da domani affinché la Puglia continui ad essere un laboratorio politico". Allo studio della Sinistra arcobaleno, immediatamente una questione per De Santis, e cioè il coordinamento tra consiglieri e assessori. "Quella di oggi non è un'operazione di geometria, una semplice sommatoria di numeri - ha detto il segretario regionale di Sinistra democratica Enzo Locaputo - bensì un punto di partenza e un grande segnale di unità che arriva da sinistra e che vuole guardare oltre. Ci auguriamo che in Puglia nascano tanti altri coordinamenti della Sinistra arcobaleno". E sull'importanza del valore dell'unità all'interno della sinistra si è soffermato il consigliere del Prc Arcangelo Sannicandro che ha sottolineato "l'inversione di tendenza in Puglia nel momento della massima divisione". È una grande sfida al cambiamento che parte dalla Puglia per l'assessore verde Mimmo Lomelo che ha sottolineato "la necessità di semplificare il quadro politico senza però azzerare la ricchezza delle forze in campo". L'invito dell'assessore Lomelo è quello di "consolidare il centrosinistra e l'alleanza all'interno del centrosinistra", consapevole che "per governare non si può fare a meno di noi" e convinto di raggiungere "l'obiettivo del 15/20% alle prossime elezioni". Per Nicola Fratoianni, segretario regionale di Rifondazione Comunista, "la nascita del coordinamento è il risultato di un lungo e complesso lavoro. La Sinistra arcobaleno si candida a diventare uno degli interlocutori privilegiati di questa stagione di riforme, avviata con la vittoria nel 2005 di Vendola". Nei prossimi giorni verrà presentato il nuovo gruppo anche al Comune di Bari.
Fonte: notizie-online.it

giovedì 31 gennaio 2008

Nasce il Gruppo federato della Sinistra Arcobaleno in Consiglio regionale. Venerdì la conferenza stampa


Conferenza Stampa di

Sinistra Democratica, Rifondazione Comunista,
Comunisti Italiani e Verdi

Venerdì 1 febbraio 2008, ore 11,30
Sala Riunioni
(1° Piano Palazzo Consiglio regionale pugliese)

Interverranno i consiglieri regionali e i coordinatori della

Sinistra Arcobaleno

Saranno presenti, inoltre, gli Assessori Michele Losappio, Mimmo Lomelo, Silvia Godelli, Marco Barbieri.

lunedì 28 gennaio 2008

Monteroni. Verso le amministrative...

Domenica 27 Gennaio in piazza Falconieri a Monteroni Sinistra Democratica e Rifondazione Comunista hanno organizzato un banchetto/gazebo per distribuire il volantino allegato (clicca l'immagine in alto per ingrandirla) allo scopo di informare l'opinione pubblica sulla posizione comune assunta dalla Sinistra monteronese in vista delle amministrative di primavera e per fare chiarezza sugli ultimi avvenimenti politici nazionali.

Uomini, mezzi uomini, ominicchi, pigliainculo e quacquaracqua

Il governo Prodi è arrivato al capolinea. In un lungo e triste pomeriggio di gennaio, nell’aula del Senato, Romano Prodi prende atto per la seconda volta, a distanza di dieci anni, che l’esperienza del suo governo è finita. Contestualmente ci rendiamo conto che la sfiducia votata al governo sancisce anche la fine di una stagione di grandi speranze iniziata con l’Ulivo e terminata proprio ieri con l’Unione.
Hanno votato contro la mozione di fiducia, oltre ai senatori del centro destra, Lamberto Dini, Clemente Mastella, Domenico Fisichella e Franco Turigliatto. In questi quattro nomi e nella storia politica che questi quattro uomini rappresentano è racchiusa la spiegazione del fallimento dell’Unione.
Una cultura liberista, troppo poco incline e attenta ai bisogni e agli aspetti sociali delle classi subalterne, quella di Lamberto Dini, una cultura che si è formata ed alimentata nella destra italiana oscillando tra bisogni sociali, voglia di giustizia e sicurezza e una concezione fredda ed aristocratica delle istituzioni, quella di Domenico Fisichella, una cultura arcaicamente trozkista ed inutilmente antagonista, quella di Franco Turigliatto ed infine una cultura gattopardesca che non ha nulla di politico ma che racchiude il peggio dei vizi italici, quella di Clemente Mastella, hanno sancito la fine dell’esperienza di governo del centro sinistra.
Questo da un punto di vista numerico.
Da un punto di vista politico il curatore fallimentare del governo è un soggetto altro e si chiama Partito Democratico. Non l’idea del PD e cioè quella dell’incontro di due grandi scuole politiche italiane, quella d’origine democratico cristiana, cattolica, e quella comunista e socialista, riformista di sinistra, perché quella è una buona idea ed un progetto politico che può essere utile all’Italia, ma il suo segretario e il progetto politico che in questo momento vuole rappresentare.
Dichiarare infatti, contestualmente agli arresti domiciliari della signora Lonardo, moglie di Mastella, che il Pd si presenterà, indipendentemente dalla legge elettorale, da solo alle prossime elezioni politiche, ha indubbiamente favorito l’idea della crisi di governo. Ed è vera anche un’altra cosa che è stata una scelta sbagliata quella di svolgere le primarie per la scelta del leader unico del Pd ad inizio legislatura perché questo ha generato un terremoto politico, che prende vita dall’incontro/scontro cruento di due classi politiche che erano giunte al loro capolinea, quella degli ex ds e quella degli ex margheritini, il cui esito non è ancora del tutto chiaro.
Con queste premesse si è arrivati ieri alla discussione al Senato.
Ho seguito tutti gli interventi. Uno spettacolo avvilente. E non lo dico pensando agli insulti riservati al senatore Cusumano dai suoi ex colleghi dell’Udeur, o alla mortadella mangiata in aula da Strano oppure alla bottiglia di spumante stappata da Gramazio, entrambi di Alleanza Nazionale, ma lo dico pensando alla qualità degli interventi che si sono succeduti in aula.
Un misto di retorica ed ignoranza, farcita con qualche citazione in latino e qualche parola in dialetto, hanno scandito il lungo pomeriggio di ieri. Pochi gli interventi interessanti e tra questi, gli interventi di Milziade Caprili e Cesare Salvi. Mi ha sorpreso anche l’intervento di Anna Finocchiaro, il capogruppo del partito più grande presente in Senato, di solito brillante ed efficace, ha scelto un intervento minimalista e di basso profilo, forse non poteva dire di più.
In qualunque altro contesto lavorativo e nelle stesse condizioni, la qualità degli interventi sarebbe stata ben altra e certamente superiore. Anche ascoltando quegli interventi e i comportamenti indecenti tenuti da tanti senatori presenti in aula, le immagini sono disponibili per chiunque volesse verificare, capiamo perché il nostro paese attraversa una crisi grave, oserei dire gravissima.
In questo contesto e con queste miserie umane, in un paese di nani e ballerine, Romano Prodi ha dimostrato di essere un uomo ed una persona seria. E voglio ringraziarlo per questo.
E voglio ringraziarlo anche per l’impegno, la capacità e la tenacia che ha messo al servizio dell’Italia e dell’Europa quando è stato chiamato ad assolvere compiti impegnativi ed importanti. Voglio ringraziarlo da uomo di sinistra per aver saputo rappresentare al meglio l’Italia dentro e fuori i confini nazionali.
E voglio ringraziarlo per aver provato a costruire, insieme a noi, in questi ultimi anni una speranza e di averci aiutato a realizzare un sogno: provare a cambiare il paese attraverso un’azione di governo.
Nella giornata più difficile per lui, in molti gli chiedevano di non presentarsi in Senato e quei suggerimenti, che provenivano da destra così come da sinistra, avevano quasi tutti lo stesso obiettivo, evitare il confronto in aula, evitare il parlare chiaro, essere ancora una volta italianamente gattopardeschi.
Tra questi anche Clemente Mastella gli ha sussurrato qualcosa tipo: “Avevo suggerito a Prodi di non venire in Senato, si sarebbe potuto aprire un nuovo percorso. Ma non ha voluto capire”.
E perciò l’ultimo ringraziamento, caro Romano, voglio fartelo per non avere accettato il consiglio di Clemente Mastella e perché anche in questa occasione hai dimostrato di essere un uomo e una persona seria.
Purtroppo per noi non c’erano e non ci sono in giro tanti uomini ma in compenso abbondano mezzi uomini, ominicchi, pigliainculo e quacquaracqua.

Oscar Buonamano,
coordinatore prov. Sd Pescara

lunedì 21 gennaio 2008

Dopo un giorno e mezzo di appoggio esterno, Mastella apre la crisi di governo...

Cesare Salvi, capogruppo Sd al Senato: "Dopo la decisione dell'Udeur si apre un passaggio difficilissimo. La priorità assoluta in questo momento è che le forze che hanno deciso di dare vita alla Sinistra-l'Arcobaleno affrontino in modo assolutamente unitario i prossimi passaggi, superando ogni divergenza, affrettando il percorso unitario per garantire al Paese una forte presenza di sinistra, che è possibile solo con un soggetto politico unitario e plurale". Lo afferma in una nota il capogruppo di Sinistra Democratica al Senato, Cesare salvi.

"C'è il rischio, altrimenti - aggiunge - che abbiano successo tutti coloro che, nei diversi campi, stanno cercando di affossare l'esistenza stessa in Italia di una sinistra forte, autorevole e credibile"

Titti di Salvo, capogruppo Sd alla Camera: "Mastella si è assunto una clamorosa responsabilità: far cadere il governo eletto dai cittadini nel momento in cui il governo si apprestava a compiere scelte di redistribuzione sociale. Lo fa cadere per una sua vicenda personale, dopo aver annunciato appoggio esterno.
Perché ha cambiato idea? E chi gliel'ha fatta cambiare?'.


Fabio Mussi, Ministro dell'Università e della Riccerca, Sd: 'In Parlamento si dicano le cose chiare e si cerchino i voti. La decisione di parlamentarizzare la crisi è giusta'. Lo afferma il ministro dell'Università Fabio Mussi, lasciando il vertice di Palazzo Chigi.
Il coordinatore nazionale di Sd tiene a sottolineare: 'L'importante è che ora la Sinistra si presenti unita'.
Il coordinatore di Sd non manca di criticare però le dichiarazioni del segretario del Pd sulla legge elettorale: 'Certo le dichiarazioni di Veltroni non hanno aiutato'.

domenica 13 gennaio 2008

Claudio Fava a Taviano

Venerdì 25 gennaio alle 20.30 l'Associazione Terra Rossa, circolo Arci di Taviano (via Regina Margerita 163, Taviano), in collaborazione con l'edicola Prima Pagina di Casarano e la libreria Idrusa di Alessano, organizza la presentazione del libro di Claudio Fava "Quei bravi ragazzi".

La storia delle "extraordinary renditions": l'offensiva della Cia dopo settembre per individuare presunti terroristi, catturarli e consegnarli ai servizi di sicurezza di paesi amici affinché se ne "prendessero cura" loro interrogando, torturando e (quando occorreva) facendo sparire per sempre i prigionieri. Così decine di persone sono stateo l'11 sequestrate e mandate in Siria, Giordania, Egitto, Pakistan, Marocco, Uzbekistan. Claudio Fava ha guidato la Commissione d'inchiesta voluta dal Parlamento Europeo ricostruendo la geografia delle prigioni, la rotta dei voli, le testimonianze dei prigionieri, oltre che le menzogne, gli imbarazzi, gli spericolati e omertosi equilibrismi di governi e servizi segreti.

Claudio Fava è nato a Catania il 15 aprile 1957. Laureato in Giurisprudenza, giornalista professionista dal 1982, ha lavorato per il Corriere della Sera, l'Espresso, l'Europeo e la Rai, in Italia e dall'estero. Dal 1984, dopo l'uccisione del padre, ha assunto la direzione de "I Siciliani" raccogliendo, assieme a tutti gli altri giovani compagni della redazione, il testimone di una battaglia che ha saputo fare di questa rivista un laboratorio di nuova cultura della legalità e dell'impegno antimafioso.
Corrispondente per l'Espresso dall'America Latina alla fine degli anni Ottanta, è stato inviato speciale per molti giornali su numerosi fronti di pace e di guerra, dalla Somalia alla Cambogia, dall'Algeria al Libano, dal Salvador al Cile. Dal 1994 è editorialista de l'Unità. Fava ha sempre incrociato l'attività professionale con l'impegno politico. Tra i fondatori della Rete, Fava è stato deputato all'Assemblea regionale siciliana nel '91 e al Parlamento nazionale dal 1992 al 1994. Componente della Direzione Nazionale dei Democratici di Sinistra e segretario del partito in Sicilia dal 1999 al 2001, oggi è tra i fondatori del movimento Sinistra democratica per il Socialismo europeo.
Il 13 giugno 2004 è stato rieletto, per la seconda volta, deputato al Parlamento Europeo, nella lista 'Uniti nell'Ulivo', con 221.958 preferenze. Iscritto al Gruppo del Socialismo Europeo (PSE), è primo Vice Presidente dell'Assemblea parlamentare euro-latino americana. Membro della Commissione per le Libertà pubbliche, sostituto della Commissione Diritti umani e della Commissione per lo sviluppo regionale, nel 2006 Fava è stato relatore della Commissione d'inchiesta del Parlamento Europeo sui sequestri illeciti operati dalla Cia nel territorio europeo. Sempre nello stesso anno, ha guidato la missione dell'Unione Europea per l'osservazione delle elezioni in Nicaragua.
Autore di numerosi libri e romanzi, Fava scrive anche per il teatro e per il cinema. Assieme a Monica Zapelli e Marco Tullio Giordana, é autore della sceneggiatura de "I cento passi" premiata, nel 2001, con il Leone d'Oro al festival di Venezia, con il Davide di Donatello e con il Nastro d'Argento.

lunedì 7 gennaio 2008

I Giovani, la Sinistra

I Giovani, la Sinistra

Care compagne e cari compagni,
come sapete sabato 26 gennaio 2008 si svolgerà a Roma, presso il Teatro Valle, l’iniziativa nazionale “I GIOVANI, LA SINISTRA. PER UNA POLITICA CREATRICE DI FUTURO”.
Si tratta di un importante appuntamento per noi tutt*, poiché rappresenta non solo la prima grande iniziativa di Sinistra Democratica rivolta al mondo giovanile ma anche la prima grande occasione di carattere nazionale in cui impostare un confronto e una riflessione collettivi su giovani e sinistra e, in particolare, sul ruolo delle giovani generazioni in relazione al processo unitario avviato dalle forze della sinistra italiana.
L’appuntamento del 26 gennaio – che prevede fin da oggi la partecipazione del compagno Fabio Mussi – sarà inoltre, crediamo, una grande opportunità per tutt* le/i compagn* oggi vicini o direttamente impegnati in Sinistra Democratica per incontrarsi e, attraverso loro, far incontrare le tante e plurali esperienze individuali e collettive cresciute e sviluppatesi in questi mesi sul territorio nazionale.
Vi invitiamo quindi ad attivarvi fin da subito per promuovere la massima mobilitazione in vista di questo nostro appuntamento. In tal senso vi segnaliamo che per l’occasione stiamo provando già in questi giorni, grazie anche al sostegno organizzativo e finanziario di Sinistra Democratica, ad allestire in diverse regioni d’Italia dei pullman proprio per facilitare al massimo la partecipazione delle/dei compagn* all’evento: per quanto riguarda questi aspetti di carattere logistico e organizzativo così come per ogni altra eventuale informazione potete fare costante riferimento ai nostri recapiti telefonici (Mimmo 339/1898605;) oppure al nostro indirizzo di posta elettronica sdsalento@tiscali.it
Cogliamo infine l’occasione per segnalarvi che sulle pagine di www.sinistra-democratica.it sono presenti alcuni interventi relativi ai contenuti e al profilo politico dell’iniziativa del 26 gennaio, che vi invitiamo ad arricchire e completare con contributi vostri e di altr* compagn* ancora.