sabato 10 ottobre 2009

13 ottobre: Claudio Fava ad Alliste

L'ALTRA ODISSEA.
IL LUNGO VIAGGIO DEI BAMBINI IN UN MONDO DI IMMAGINI.
TESTIMONIANZE E SEGNALI DI VITA
PER COSTRUIRE UN FUTURO.

L'Altra Odissea è un testo teatrale scritto da Franco Crespino e portato in scena dalla Compagnia degli Ultimi. La presentazione del libro è un'occasione per far ascoltare ai partecipanti le parole e le testimonianze di relatori come Claudio Fava, Enzo Locaputo, Vito Rizzo, Maria Luisa Mastrogiovanni, Don Stefano Rocca.
L'appuntamento, organizzato dalla locale sezione di Sinistra e Libertà, è ad Alliste (Le), martedì 13 ottobre dalle ore 19.30, presso l'Auditorium Scuola Media in via I Maggio.

Festa della Sinistra a Campi Salentina

Domenica 11 ottobre, a Campi Salentina, la festa della Sinistra organizzata dal circolo della Sinistra cittadina.

Qui di seguito il programma dell'inizativa:

Ore 19.00
Dibattito: "La Sinistra ben fatta"

ne discutono:
Michele Ventricelli, Coord. Istituz. Sinistra e Libertà Regione Puglia
Sergio Blasi, candidato segretario regionale Partito Democratico
Enzo Locaputo, Sinistra e Libertà
Nicola Fratoianni, Sinistra e Libertà
Loredana Capone, PD, Vicepresidente Regione Puglia
Pierpaolo Guerrieri, Sinistra Cittadina

coordina:
Emanuele Dell'Atti, Portavoce Sinistra Cittadina

Ore 21.00
Musica live: iMostri
ska, rock'n roll and spirits

Troverete:
GASTRONOMIA
COMMERCIO EQUO E SOLIDALE
MOSTRE FOTOGRAFICHE


verso Sinistra e Libertà...

mercoledì 30 settembre 2009

Sinistra, prove di unità. Dopo l’Assemblea di Bagnoli. Intervista a Mimmo Saponaro

Di Gianni Ferraris
Da “il Paese Nuovo”, domenica 27 settembre 2009

Lo scorso 20 settembre a Bagnoli si è tenuta nell'ambito della Festa Nazionale di Sinistra e Libertà un’assemblea nazionale delle donne e uomini che vogliono un partito di sinistra finalmente unico, provengono dalle tradizioni socialista, verde, comunista, laiche e cattoliche. Della domenica di Bagnoli abbiamo parlato con Mimmo Saponaro.

Chi è Mimmo Saponaro?
«Sono solo il segretario provinciale di Sinistra Democratica. Pro tempore però, perché nel congresso di maggio ci scioglieremo per confluire in Sinistra e Libertà. Siamo nati proprio con l’intento di non correre da soli, ma di creare un forte partito della sinistra. Infatti non ci siamo mai costituiti come partito, solo come movimento. Ho dichiarato sempre di essere disponibile da subito a stracciare la mia tessera di SD, solo per prenderne una di un partito che rappresenti una sinistra ampia».

Cos’è successo domenica a Bagnoli?
«A Bagnoli c’è stata la prima iniziativa ufficiale di Sinistra e Libertà: la presentazione di questo progetto politico. Con interventi che hanno rispecchiato gli umori della base. Ottimo quello di Fava, che ha detto chiaramente che i cinque leader attuali passano la mano all’assemblea che sarà sovrana. Ci sono state le prime importanti adesioni, ma soprattutto l’auspicata cesione dei “poteri”. Ci sono al momento cinque formazioni con loro strutture, tesserati, sedi, che decidono di azzerarsi per dare vita ad un unico partito, trasferendo ogni decisione nelle mani e nei voti di uomini e donne che vorranno contribuire alla crescita della sinistra non rappresentata. A queste cinque formazioni aggiungiamo i senza partito che rappresentano, secondo analisi del voto, il 75% di coloro che ci hanno votati, quindi un decisa maggioranza che dobbiamo in ogni modo rappresentare, innanzitutto rinunciando all’ individualità per cercare di dare voce a tutti loro».

Non mi è mai capitato di vedere delle formazioni di sinistra fondersi in un unico partito. Perché dovremmo fidarci di voi e del vostro tentativo?
«In effetti la storia ha dimostrato quanto talento abbiamo nel dividerci, una lunga storia che ci ha portati per la prima volta a sparire dal parlamento. Oggi le persone ci chiedono serietà. E ci spingono non a mantenere il nostro 3%, neppure ad avere un paio di deputati autoreferenziali che difendono con le unghie e con i denti le loro posizioni. Al contrario, dobbiamo un partito vero, perché l’Italia e molti elettori non rappresentati hanno bisogno di risposte forti in questi momenti. La risposta? Ci si può fidare, a Bagnoli si sono tirate le somme di un percorso che non ha alternative per la sinistra se vuole essere di governo e punto di riferimento».

A chi si rivolge Sinistra e Libertà?
«Nessuna preclusione, chi ha a cuore l’ambiente, chi pensa che le politiche italiane debbano essere di pace e non di guerra, argomento quanto mai attuale».

Vendola è il leader di questa formazione nuova?
«Il presidente Vendola è sicuramente un punto di riferimento, ma chi guiderà il Partito potrà deciderlo solo la base. La sua posizione di presidente della regione gli pone qualche limite nel prendere posizione su determinati avvenimenti o fatti. Al momento deve fare bene il lavoro per il quale è stato eletto con le primarie e con il voto dei pugliesi che hanno voluto cambiare la guida della regione, togliendola dalle mani della destra. L’anno prossimo abbiamo il rinnovo della presidenza. Su questo dobbiamo puntare. Però ci saranno forze nuove che dovranno avere un grande ruolo nel nuovo partito, gli attuali leader sono stati i traghettatori, l’assemblea deciderà i ruoli di tutti».

A proposito di Vendola, dopo gli scandali o presunti tali, escort a Roma, escort in regione Puglia. La tentazione di dire che sono tutti uguali è grande.
«La differenza sta nel come si affronta la situazione. Mentre il governo non vuole parlarne, Vendola ha chiesto chiarezza prima di tutto all’interno del congresso regionale. Il vice presidente ha rassegnato le dimissioni, il presidente ha azzerato la giunta. Ha fatto un rimpasto velocissimo proprio per consentire chiarezza e spazzare il campo. Sicuramente un questione morale esiste. Vendola la affronta. Il caso Tedesco è emblematico di errore di valutazione nell’assegnazione di incarichi per conflitto di interessi. C’è chi dice che se la sanità fosse stata affrontata come l’urbanistica, l’ambiente, l’energia, la cooperazione e via dicendo, la regione Puglia non sarebbe in questa situazione da gossip, ma ai primi posti per corretta amministrazione».

Il Salento, voi come sinistra democratica e come futura sinistra e libertà dove siete presenti?
«Nelle elezioni provinciali non abbiamo avuto neppure un consigliere. Siamo comunque presenti e radicati. Come S.D. abbiamo sezioni in 21 comuni, oltre che contatti di singoli o piccoli gruppi in molti altri paesi, spesso compagni singoli, senza una sede, ma attenti e riconosciuti. Copriamo un buon 65% dei Comuni. In poco tempo ci siamo dati una struttura che si è radicata il più possibile, pur senza mezzi, senza sede provinciale. D’altra parte siamo nati come movimento. Ora vogliamo far sfociare il nostro lavoro in un partito vero della sinistra. S.L. sarà un partito di governo le cui alleanze naturali sono con il centro sinistra quindi con il PD. Altre alleanze si vedranno sui programmi e sulle persone. Con L’UDC, per esempio, si può valutare in Puglia, più arduo sarà farlo in Sicilia se non cambia nulla».

Come sono i rapporti con il PD?
«Vendola deve essere riconfermato, se qualcuno del PD pensa che abbia governato male, si scorda che è un’alleanza di governo che vede proprio nel PD il partner. Dovrebbero dire “abbiamo governato male”. Vendola sarà il candidato alle regionali del 2010».

Però anche in SD qualcuno non ha creduto fino in fondo. Abbiamo assistito a migrazioni eccellenti verso il PD.
«Ti riferisci all’ex coordinatore provinciale Zacheo. E’ un caso quasi isolato però. Pochi altri compagni hanno fatto la stessa sua scelta. Hanno ceduto alla linea del partito unico di veltroniana memoria. Né penso che, se vincerà Bersani, l’asse di quel partito si sposterà a sinistra».

I percorsi locali per costruire sinistra e libertà?
«A Maglie c’è stato un primo incontro di autoconvocati che ha discusso sul radicamento di S.L. Ci sarà quanto prima un’iniziativa pubblica. Io personalmente, anche dopo un colloquio con Fava, ho scelto il ruolo di facilitatore dei percorsi formativi, non certo di portare avanti richieste di partito, ma di dialogare e contribuire a far dialogare. Entro il 15 ottobre si terrà a Bari un primo coordinamento regionale con tutti quelli che ci stanno. Ripartiremo dall’assemblea di Maglie, avvieremo subito i gruppi si S.L. in provincia e faremo il possibile per arrivare a Bari con un coordinatore che sia referente unico della provincia di Lecce».

Il Salento ha una serie di problemi. E’ urgente prendere posizione.
«Dobbiamo dare risposte immediate. L’ambiente per esempio: Copersalento deve essere chiusa. Abbiamo posto il problema prima in regione, poi a livello nazionale. Il tasso di tumoralità e problemi sanitari sono dovuti a Copersalento, Ilva, Cerano. Molto ha fatto Vendola fin’ora, moltissimo resta da fare. Poi i rifiuti, il ciclo è stato avviato a livello regionale, però manca una cultura di base. Non si fa la differenziata per una sorta di comodità. Si gettano rifiuti per strada. E’ una carenza dei comuni anche. C’è un solo comune in provincia che supera la quota, quello di Melpignano».

Se qualcuno vuole trovarvi come fa?
«Per il momento siamo in rete su “www.sdsalento.blogspot.co
m”. Speriamo di poter avere una sede fissa e centrale quanto prima. Al momento la nostra forza sono gli amministratori, i consiglieri, gli assessori. Sono loro il nucleo di riferimento. Dovremo inoltre vigilare molto sulle nuove adesioni, qualcuno, è già successo, tenterà di approfittare del nuovo partito per portare esigenze che a volte sono solo personali. La questione morale deve essere sempre presente, proprio a partire dall’accettazione delle nuove iscrizioni».

venerdì 25 settembre 2009

Di Pietro non può colmare il vuoto lasciato dalla sinistra - di Luigi Crespino*



“Sinistra e Libertà” non è un partito? Allora voto Di Pietro! Fra i delusi dell’Assemblea di Bagnoli del 20 settembre ho letto questo commento. Quindi Di Pietro come male minore fra il PD e la mancata fondazione del nostro partito.
Invece, dobbiamo ammettere una volta tanto, che all’Assemblea di Bagnoli abbiamo assistito a degli interventi realistici da parte dei dirigenti. ci hanno risparmiato dichiarazioni roboanti, come quelle buttate a secchiate alla Fiera di Roma del dicembre del 2007. In quell'occasione mi rimase impresso un passaggio dell’intervento di Diliberto che disse “ Se oggi Berlinguer fosse vivo sarebbe alla nostra testa. Compagni indietro non si torna ” (sic!). Tornammo a casa illusi che la ragionevolezza avesse d’improvviso illuminato i leaderini dei partitini. Invece subito dopo si capì che questi soggetti rancorosi stavano lavorando al tanto peggio tanto meglio.
Invece il realismo che ha permeato l’Assemblea di Bagnoli può anche darsi che sfoci in un nulla di fatto, ma il 20 settembre, almeno, come militanti portiamo a casa la consapevolezza che il “gruppo dirigente” ci rispetta e ha detto pane al pane e vino al vino. Sappiamo che se vogliamo costruire un partito ci sarà bisogno di tanto lavoro, di tanti passi indietro soprattutto, di azzeramento di ceti burocratici che hanno distrutto con la loro presunzione il legame forte che c’era fra società e sezioni, ridotte, laddove esistono, in ghetti.
Può Di Pietro sostituire la sinistra? Vero è che Di Pietro ha fatto incetta di voti di sinistra, molto più del PD, ma Di Pietro con la sinistra centra poco o nulla ed è, insieme a Veltroni, uno degli artefici del cannibalismo subito dalla sinistra. Tutto ciò non significa che le prese di posizione di IDV non siano condivisibili, quando parla di regole democratiche massacrate da Berlusconi, di leggi ad personam , di furbi dritti e onesti fessi, ma la sinistra è altro rispetto a Di Pietro. Fra l’altro Di Pietro è colui che disse che ha molte cose in comune con Tabacci, mentre non ha niente in comune con la sinistra: non dimentichiamo che Tabacci milita nel partito di Casini e che nel partito di Casini c’è un parlamentare che si chiama Cuffaro.
Partiamo dall’idea che non esistono scorciatoie per fare un partito, che poi comunque deve affrontare il banco di prova delle elezioni, che il terreno è scivoloso perché i capi (anche verso i nostri è sbagliato fare atti di fede) fanno presto a trovare un altro partito che li accolga a braccia aperte. Il tema che rimane però sul tappeto è un altro: davvero un mercato del lavoro governato dalle regole della precarietà potrà essere il modello del futuro sviluppo economico? davvero la scuola di classe potrà essere il modello di istruzione del futuro? davvero il sistema radiotelevisivo e dell’informazione in genere può essere concentrato nelle mani del governo? davvero alcuni reati non potranno essere perseguiti perché depenalizzati o derubricati? davvero il lavoratore continuerà ad essere responsabile per gli incidenti nei quale rimane coinvolto? davvero si allungherà l’età pensionabile all’infinito, perché i contributi servono per coprire altri buchi? davvero si crede che lo statuto dei lavoratori sia un freno allo sviluppo? davvero le assemblee elettive saranno infarcite di onorevoli di giorno e belle di notte? davvero mentre tutti gli altri paesi almeno si interrogano su rapporto che passa tra ecologia e sviluppo, l’Italia in materia non ha né idee né intenzione di porsi il problema? davvero il diritto alla salute potrà continuare a non essere più garantito? davvero l’Italia scivolerà lungo la deriva razzista? davvero il capitalismo in Italia continuerà a mostrare il suo volto peggiore? davvero questo paese potrà continuare a depenalizzare i reati dei ricchi e a inferocirsi sui reati dei poveri? davvero lo scempio edilizio del territorio potrà continuare all’infinito? davvero concussori e corruttori potranno contare sull’impunità per sempre? davvero su questioni etiche, fine vita, diritti civili la politica non darà alcuna risposta perché tutti i partiti presenti in parlamento contengono tutto e il contrario di tutto? Questi sono i nodi che prima o poi la storia dovrà risolvere. Ma su molti di questi interrogativi Di Pietro o ha una risposta di destra da dare o non ha nessuna risposta, perché quello di Di Pietro non è un partito ma un movimento di “cattiva opinione” su Berlusconi, rispettabile e condivisibile, ma un pò pochino per essere partito e per accogliere i voti del popolo di sinistra. .
La crisi economica che attanaglia il paese è un potente viatico per le politiche clientelari che la destra gestisce in modo mirabile, fonte del suo successo elettorale. Il partito democratico, che dalla sua costituzione ad oggi, e chissà per quanto tempo ancora, è inchiodato a diatribe interne e nemmeno più riesce a nascondere che è il frutto di un pessimo matrimonio di interesse, ha dato il peggio di se stesso proprio nella nostra regione, la Puglia , sferrando un potente e dolorosissimo calcio negli stinchi a Vendola e alla sinistra tutta intera, facendo gongolare Fitto, della cui richiesta di arresto respinta dal parlamento nessuno più ne parla.
Per questo, anche a noi che siamo impazienti, non ci interessa essere solo testimoni viventi di un mondo migliore che pure è possibile, e nemmeno vogliamo più essere soltanto eccezioni politiche in uno scenario politico popolato da mascalzoni, ma ci interessa rappresentare una parte della società, ecco perché partito. Un partito che rappresenti la più larga parte della società, quella degli esclusi e quella di chi è a continuo rischio di esclusione, facendo capire che quanto più questo partito riuscirà a far includere gli esclusi, tanto minore sarà il rischio per chi oggi è incluso di vedersi domani escluso.
Questo non è, e non potrà mai esserci, nell’agenda politica di Di Pietro mentre Berlusconi è solo uno dei volti, forse fra i più sgradevoli, con i quali si presenta la destra .

*Sinistra Democratica Sez. “Pio La Torre” Alliste (Lecce)

sabato 12 settembre 2009

Verso Sinistra e Libertà - Assemblea Provinciale

Il processo di unificazione della Sinistra è ormai avviato.
L'esperienza di Sinistra e Libertà è in piena evoluzione, dallo stato di cartello elettorale a quello di partito vero e proprio.
Questo è ciò che vuole la base elettorale.
Gli organi dirigenti di Sinistra Democratica, Movimento per la Sinistra, Verdi, Partito Socialista ed Unire la Sinistra hanno avuto il grande merito di avviare questo processo, ora possono completare la transizione restituendo finalmente ai loro elettori la dignità di un Partito che non debba essere più vittima dei quorum.
Sono molteplici in Italia le esperienze territoriali di coordinamento delle attività politiche dei partiti prima menzionati sotto l'unica sigla di Sinistra e Libertà.
Lunedì 14 nascerà il coordinamento di Bari.
E' giunta l'ora di farlo anche in Provincia di Lecce.
I militanti intendono porre in essere una rete di circoli di Sinistra e Libertà, da offrire come piattaforma organizzativa ed operativa agli organi dirigenti di qualsiasi livello territoriale.
Con questo contributo, la base militante intende accelerare la fase costitutiva del partito unitario, e inviare un messaggio all'Assemblea Nazionale del 20 settembre che dovrà esprimere un indirizzo chiaro sul cammino verso Sinistra e Libertà.
L'Assemblea Provinciale si terrà a Maglie presso la sede dell'Associazione "Biblioteca di Sarajevo" il prossimo martedì, 15 settembre, con inizio alle ore 19,00.
In quella sede saranno raccolte le adesioni dei militanti alla costituzione di una rete di rapporti che consentirà di avviare da subito l'attività di Sinistra e Libertà sul territorio.
Siete tutti invitati a partecipare ed a far partecipare, per contribuire alla nascita dal basso del nuovo partito unitario della moderna Sinistra italiana.

sabato 30 maggio 2009

La SD salentina vota così

giovedì 30 aprile 2009

sabato 4 aprile 2009

La politica è una scimmia sospesa fra "Torna a casa Lessie" e "Piove governo ladro"

Forse abbiamo esagerato un po' nel criticare l'affare Fitto - Ria. Siamo stati indotti in errore dal fatto che credevamo che la coalizione dell'Ulivo avesse contaminato in maniera definitiva quella parte dei DC che per un certo tempo ha frequentato le austere sezioni dell'ex PCI. Ma in effetti Ria e Fitto, come pure Casini, Mastella, Cuffaro, Ciancimino, Lima, Gava, Leccisi, Gaspari, Andreotti, De Mita, Cossiga, Cirino Pomicino, Sbardellla e Ciarrapico sono stati per lungo tempo allevati dalla stessa mamma. Una mamma che ha predicato sempre e comunque l'esercizio del potere, mentre l'opposizione toccava, ex "fattore K", al PCI.
Insomma Ria è un po' come Lessie che alle fine della puntata torna sempre a casa.
Qualcuno obietterà che in quella DC c'era anche Moro e Dossetti, ma il primo è stato ucciso il secondo è quasi santo.
La destrutturazione del sistema elettorale proporzionale, e non tangentopoli, insieme ai partiti ha distrutto anche la politica. Così dal 1994 ad oggi solo apparentemente vi è stata alternanza, in realtà i vasi fra i due schieramenti sono diventati sempre più comunicanti e le chance di stare sempre dalla parte della "ragione" sono raddoppiate: basta un "oplà" e la cosa è fatta.
Socialisti a parte, è vero che molti comunisti sono passati alla corte di Berlusconi, anche se si trattava di mezze calzette del PCI, e sin qui si potrebbe gridare al tradimento, ma in fin dei conti bisogna ammettere che nei due partiti maggiori c’è una zona grigia, incolore, una sorta di cerchio degli ignavi stile inferno dantesco, che non ha bisogno di fare grandi salti.
Come per i frontalieri c'è una linea immaginaria, chiamata confine, che separa il luogo nel quale dormono da quello in cui lavorano, così anche decenza e indecenza sono separate solo da una linea immaginaria fatta soprattutto dall'educazione che uno ha ricevuto, dal clima che ha respirato nella famiglia in cui è nato, dalle amicizie che ha frequentato, dalle scuole in cui ha studiato e, soprattutto, da quello che ha capito quando ha studiato.
La vulgata vorrebbe che in politica tutto è consentito, ma questo è vero solo quando il popolo lo consente,appunto.
Andate a chiederlo agli americani se è così? Si fa presto a dire primarie! Non si è mai visto in quel paese che uno che perda le primarie per il partito democratico si vada poi a candidare per il partito repubblicano. Mai!
Si fa presto a dire America! Ted Kennedy ha visto sfumare la sua sicura elezione a presidente degli USA per la storia dell'incidente di auto in cui gli fu contestato il reato di omissione di soccorso che gli valse due mesi di carcere: lui era il fratello di due eroi morti ammazzati.
Per quel che riguarda noi, la nostra "ingenuità" politica, la nostra educazione fatta di valori, anche se la domenica e le altre feste comandate non frequentiamo con assiduità i riti religiosi, come fanno "quelli della zona grigia”, ci porta a fare un passo indietro quando il nostro partito ci delude e non a passare dall'altra parte: ma noi rappresentiamo quella schiera di politici che difficilmente il popolo chiamerà a governare, perché al popolo piace dire "Piove, governo ladro"!

da http://www.sinistrademocratica-alliste.it

mercoledì 4 marzo 2009

Giornata internazionale delle donne: iniziativa della Sinistra Democratica ad Alliste



Per la giornata internazionale della donna, il collettivo femminile di Sinistra Democratica "Sez. Pio La Torre" di Alliste organizza

"...con le spalle al muro"
(regia di Mariolina Crespino)
rappresentazione teatrale omaggio a tre donne uccise per le loro scomode verità.

Appuntamento sabato 7 marzo alle ore 20.00, presso il Cinema Oriente di Alliste.
Si accede per invito da richiedere allo 339/1602054.

martedì 24 febbraio 2009

C’erano una volta le primarie… quando queste convengono

Il dibattito in questi mesi ruota intorno alle diverse posizione dei partiti politici costituenti il centrosinistra. E precisamente quali di questi è favorevole o contrario alle primarie.
Non il bene della collettività, ma una scelta politica di pochi.
Non l’idea che la politica è al servizio del cittadino, ma l’idea che il cittadino è suddito della politica e delle sue decisioni.
Intorno ad un tavolo che affida alla sintesi (quale?) delle diverse anime la scelta del candidato presidente, uno come me che proviene dalla piazza, dalla strada, dal rapporto quotidiano con la gente, si sente a disagio.
Non mi assumo la responsabilità politica di fare proposte di nomi.
Dovranno essere i cittadini a scegliere chi gradiscono, dovranno essere le primarie a scegliere il candidato.
Non che io sia un sostenitore delle primarie….non ero e non sono affezionato a questo strumento ma credo che in questa fase occorra restituire la politica agli elettori.

Vogliamo essere lo strumento attraverso cui gli elettori possano esprimere la loro scelta…allora si farò la mia proposta, e sarà quella certificata dalla gente.
In questi giorni stiamo avvertendo che il popolo si sveglia, e l’esempio lo sono le centinaia di mail che ogni giorno riempiono le nostre caselle di posta.
Tutti per le primarie.
E allora perché non cedere quella presunta sovranità nella scelta ai nostri elettori, che meglio saprebbero interpretare le reali esigenze di un ente che per tempo abbiamo governato e governato bene.
Abbiamo dimostrato, in questi anni, di avere amministratori e dirigenti di qualità, questo si. Ma ora non basta, o meglio non basta più; a questa qualità occorre ora verificare la quantità. E la quantità la si ottiene con la partecipazione, con la capacità che dovremmo avere di coinvolgere quanti all’interno dei nostri partiti non trovano più rappresentanza, di uomini e di idee.
Sinistra Democratica si fa promotrice di questa istanza che nasce dall’idea che la democrazia si compie dal basso, con la partecipazione, con la militanza, con l’impegno di quanti credono di poter e di dover dare un contributo in termini di crescita al loro territorio.
Una sintesi di esigenze che porterà l’intero Centrosinistra salentino a chiudere prima di tutto su un programma condiviso e su punti qualificanti, e poi sui nomi.
Abbiamo già ribadito alla coalizione quali sono per noi le premesse innegoziabili; riteniamo che la scelta dei candidati dovrà avvenire tenendo conto delle loro attitudini ad essere rappresentativi sul territorio ed essere persone rispettabili dal punto di vista etico e morale.
Intendiamo ridurre al minimo previsto dalla legislazione vigente le indennità di trattamento economico per gli amministratori, ridurre al minimo il numero dei componenti l’esecutivo e intendiamo rideterminare le modalità di selezione del sottogoverno ( società partecipate e quant’altro).
Vogliamo proporre un nuovo modo di intendere la politica, proponendo un modello che rinnovi ed effettui un logico e necessario ricambio generazionale, basato sul rispetto del limite di due mandati consecutivi anche per i componenti il consiglio e l’esecutivo. Questo per restituire anche dignità alla politica e riappropriarsi della fiducia della gente e dei nostri elettori.
Sinistra Democratica è pronta ad un percorso insieme a quanti credono che è più importante stare tra la gente che invece rinchiudersi nei palazzi della politica la quale ha dimostrato, sopratutto ultimamente, come è facile adagiarsi e poi difficilmente rialzarsi.

Mimmo Saponaro
Coordinatore provinciale Sinistra Democratica

Calcio e finti sentimenti religiosi come strumenti di persuasione di massa.

Non c'è un potere più monocratico di quello della chiesa. Un potere che non conosce democrazia, che non si perde in chiacchiere nel dare spiegazioni: il dogma è verità assoluta o lo si accetta o si è fuori. Eppure, in questi giorni amari, alte, forti e autorevoli sono state le voci di dissenso che si sono levate su quel dramma che a tratti è diventato una crudele fiction televisiva. Un dramma nel corso del quale il presidente di questo consiglio dei ministri si è superato in volgarità, dall'asserzione che la famiglia, provata da 17 anni di sofferenze, volesse togliersi un fastidio all'immancabile riferimento a questioni di animaleschi istinti nei confronti di un corpo non più accompagnato dalle facoltà mentali.

Il presidente del consiglio italiano, forte del suo potere e grazie ad uno codazzo di sguatteri, non esita ad abusare di qualsiasi evento per dare randellate alle regole minime di civiltà. Non gli è bastato di aver fermato il corso della giustizia su un processo già iniziato e quasi in dirittura d'arrivo, come quello in cui era coimputato insieme a Mills. Questo individuo ha fiutato l'affare anche sul caso Englaro quale banco di prova di un salto di qualità nello stravolgimento delle regole processuali: inficiare una sentenza che, passata attraverso tutti i casi di giudizio, è diventata una sentenza definitiva e. In nessuno degli stati democratici si rimette in discussione una sentenza passata in giudicato.
È un personaggio totalmente ignorante delle questioni storiche, politiche, di diritto e quant'altro abbia a che vedere con lo stato, ma in aggiunta non ha il minimo senso del pudore.

Il cantante di Apicella ha usato del caso Englaro come strumento per rivoltare la costituzione. Difronte al diniego preannunciato dalla presidenza della repubblica di asservirsi ad un decreto legge
che doveva fare da apripista affinché i suoi diktat prevalsero sempre e comunque, ha intimato ai suoi servi sciocchi che siedono nei due rami del parlamento di approvare, in fretta e furia, una legge che tratta una delle questioni più spinose che toccava gli ambiti più delicati sulla natura dello stato. Nemmeno la DC infarcita di chierici bigotti, di profondi credenti (Moro), se non addirittura di santi (Giuseppe Dossetti), ha mai osato tanto. Perfino quella DC aveva capito che lo stato, di cui è stata proprietaria assoluta dalla caduta del fascismo fino alla sua disgregazione, era consapevole di dover dar conto ad una massa di persone più vasta del suo elettorato. Ora, il già pidduista Berlusconi non è e non sarà mai così profondo conoscitore della storia d'Italia, anche perché a lui non gliene frega niente né della chiesa, né dello stato, e meno che mai di Eluana, a lui interessa solo lui stesso, per questo sa che deve dare corso alla trasformazione putiniana dello stato italiano. Ed è ad un passo da questa metà. L'unico ostacolo, al momento, sono coloro che, non ancora rincretiniti dalle sue sei reti televisive, conservano la memoria di qualche foglio di carta su cui sono stampati 139 articoli e 18 disposizioni transitorie: la costituzione.
II caso Englaro è arrivato come il cacio sui maccheroni, così come il "mundialito" degli anni 80 (insignificante torneo di calcio organizzato da “Canale 5”) fu l'arma che gli consentì, grazie ai buoni suggerimenti di Licio Gelli, di rivoltare le sentenze della magistratura e di aggirare la normativa sul divieto fatto a televisioni non pubbliche di trasmettere in diretta su tutto il territorio nazionale. Così, l'uso strumentale di un tema delicato come quello che è emerso in questi giorni, è diventato la chiave di volta per sovvertire lo stato. Perché non ritentare quest'altro colpo gobbo servendosi questa volta non dello sport nazionale ma della religione? In fin dei conti in Italia ci sono più cattolici che pallonari: e se il primo colpo gobbo gli era riuscito col pallone, a fortiori, ha pensato, riuscirà con la religione, potendo contare su un potente alleato: lo stato pontificio. Ma se da alcuni settori della chiesa si sono alzate voci di dissenso, non solo da preti di strada ma anche da alte gerarchie e da teologi di riconosciuta statura mondiale, Berlusconi è riuscito, invece, a trasformare il parlamento italiano in un bivacco di individui pronti a legiferare secondo i suoi personali tiramenti, potendo contare su un Veltroni inerme, delegittimato anche dal suo stesso gruppo dirigente, vittima della polpetta avvelenata, il voto utile, che ha distribuito a piene mani surante l’ultimo tour elettorale.

Quanto lunga sarà la notte al momento non è dato di saperlo, l'unica cosa che possiamo dire con certezza che è buio pesto.

Luigi Crespino
Segreteria provinciale SD

lunedì 26 gennaio 2009

31 gennaio: direzione provinciale SD

Care Compagne e cari Compagni,
per sabato 31 gennaio alle ore 17.00, presso la sala conferenze della Casa dello Studente “Lopez Y Royo” sita in via del mare a Monteroni di Lecce, è convocata la direzione provinciale di Sinistra Democratica.

All'ordine del giorno la situazione politica nazionale, con particolare riferimento alla costituzione dell’associazione “Per la Sinistra” nel Salento e la situazione politica locale in vista delle importanti scadenze elettorali provinciali e comunali.

Mimmo Saponaro


Per chi proviene dalla Maglie-Lecce:

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lunedì 19 gennaio 2009

L'Associazione "Per la Sinistra" a Lecce e nel Salento



Per la Sinistra
è un’associazione che ha l’ambizione di ricostruire il campo largo della sinistra, diventare la casa di tutti coloro che pensano che di una sinistra grande, all’altezza del tempo presente e capace di trasformare il mondo ci sia urgente bisogno.
La destra non ha vinto solo nelle urne ma anche nelle menti, nell’immaginario e in una società impaurita da un nemico ad arte costruito e da una globalizzazione che porta a riva le sue nefandezze. Davanti a questa mutazione antropologica, in uno scenario di crisi della sinistra che tracima i confini nazionali, vogliamo porci la sfida della ricostruzione, restituire dignità e senso all’essere di sinistra. Rifuggendo l’afasia di chi, a sinistra, ha rotto con la storia del movimento operaio o di chi, sempre a sinistra, vive di pulsioni identitarie e autoreferenziali. Vogliamo coniugare innovazione politico culturale e progetti autorevoli, alla ricerca di un’altra speranza, che significa prospettiva e condivisione, non congiuntura e rassicurazione, che significa intendere la politica come inchiesta sulle cose della vita.
Per la Sinistra
approda a Lecce e nella sua provincia. A tutte e a tutti coloro che vogliono tenere vivo un punto di vista di sinistra per dare gambe e cuore alla sinistra del 21° secolo chiediamo di fare la loro preziosa parte.

Per la Sinistra – Lecce
Email: sdsalento@tiscali.it
Sito web nazionale: www.associazioneperlasinistra.it