mercoledì 29 agosto 2007

L'Ue chiede altri chiarimenti sui privilegi fiscali della Chiesa

La Commissione europea vuole vederci chiaro sui benefici fiscali concessi dallo Stato italiano alla Chiesa, e per questo si prepara a chiedere nuove informazioni, più approfondite. «Non sappiamo ancora se aprire un'inchiesta o meno, anche perché non abbiamo abbastanza informazioni e ne chiederemo delle altre, per via scritta o verbale», ha spiegato il portavoce del commissario per la Concorrenza Neelie Kroes, ricordando che una prima richiesta, subito soddisfatta dalle autorità italiane, era stata già presentata a giugno.

Il portavoce del ministro per le Politiche europee, Emma Bonino, ha garantito che il governo esaminerà le richieste di Bruxelles, osservando come l'Italia rischia «una procedura di infrazione proprio quando sì è finalmente riusciti a ridurne il numero». Continua...

martedì 28 agosto 2007

Giancarlo Giannini e Mariangela Melato


D'Amore e d'Anarchia

Giù le mani da Palascia


Il comitato "Giù le mani da Palascia" si riunirà GIOVEDI' 30 AGOSTO alle ore 18.30 presso l'auditorium delle Maestre Pie Filippini a Otranto in via Cenobio Basiliano (la stradina che collega il castello alla cattedrale) per discutere e organizzare le prossime iniziative.

lunedì 27 agosto 2007

Pasolini e il sindacalista


Attenti alla steccata finale.
A. Pepe

giovedì 23 agosto 2007

RIUNIONE PROVINCIALE SD SALENTINA




RIUNIONE PROVINCIALE DELLA
SINISTRA DEMOCRATICA SALENTINA


mercoledì 29 agosto, ore 19.00
presso la "Città del Tempo"
Via Puccini 22/d, Lecce

Interverrà Enzo LOCAPUTO
Coordinatore Regionale Sinistra Democratica

O.d.g.:
- Discussione sulla struttura leccese
- Varie ed eventuali



COME RAGGIUNGERCI?

Percorso 1: Dalla Questura imboccare Viale Marche, deviare a Dx in Via Corvaglia e immettersi nei sottopassaggi ferroviari. Appena fuori, sull'angolo a Sx. Percorso 2: Imboccare Via Leuca direz. Castromediano, girare e Dx in Via Dalmazia, sempre dritti sino ai sottopassi ferroviari. Appena fuori sull'angolo a Sx. Percorso 3: Da Viale Grassi superare l'incrocio per S. Cesario e continuare su Via Dell'Abbate, prima del passaggio a livello girare a Sx per Via Puccini e percorrerla sino ai sottopassi ferroviari.

martedì 21 agosto 2007

Per Sd è il tempo delle scelte

Intervista ad Alfiero Grandi, Il manifesto del 19 agosto 2007
di Matteo Bartocci

Per le modifiche alla legge 30 non siamo all'ultima battaglia, la sinistra non è a Fort Alamo ma ha il dovere di tenere aperta la questione e battersi per il rispetto del programma». Anche Alfiero Grandi, attuale sottosegretario all'economia, già dirigente della Cgil e oggi in Sinistra democratica, riconosce che per il partito di Mussi «il momento delle scelte è ormai impellente». «La modifica della legge 30 è nel programma - premette Grandi - è una legge che ha introdotto un supermercato della flessibilità che si è tradotto solo in precarietà. Ma per noi flessibilità e precarietà sono concetti ben diversi».

Eppure Angius, dirigente di Sd, ha difeso la legge 30.
Le sue parole lette fuori dalla contingenza dicono semplicemente che come Sd dobbiamo fare una scelta politica. Se siamo d'accordo bene, altrimenti ognuno andrà per conto suo.
E' una scelta tra la «costituente socialista» e il «cantiere della sinistra»? Continua...

Angius sbaglia, Sd non è appiattita su Riforndazione

Parla la cappgruppo alla Camera di Sinistra democratica su L'Unità del 18 agosto 2007

di Andrea Carugati

«Noi appiattiti su Rifondazione? Quella di Angius è un’analisi sbagliata, che ignora la realtà, non so quanto volutamente». Titti Di Salvo, capogruppo di Sd alla Camera, non condivide una virgola dell’intervista di Gavino Angius su l’Unità di ieri. In particolare i «giudizi trancianti» su Sd e sulle forze della sinistra radicale.
Angius ritiene che Sd sia troppo schiacciata sul Prc.
«Si vede che fa finta di non vedere, o ritiene insufficienti, gli atti compiuti da Sd. Cito la posizione sulle manifestazioni contro Bush e il giudizio articolato sul protocollo sul welfare. Noi abbiamo sempre avuto una posizione e un ruolo autonomi, nel merito delle questioni. Ma anche un obiettivo preciso: unire la sinistra nel campo del socialismo europeo. Una sinistra larga, plurale, che inglobi le culture femministe, pacifiste, ambientaliste. C’è un vuoto evidente e amplissimo da colmare a sinistra.
Angius chiede una posizione più netta sulla manifestazione del 20 ottobre... Continua...

Così non va, occorre aprire una discussione

L'esigenza di fronteggiare le forme inedite, e per certi aspetti sovversive e devastanti, del capitalismo globalizzato (basti guardare la crisi finanziaria internazionale di questo periodo) impone di fare di Sinistra Democratica non solo l'occasione per una riunificazione di forze, ma anche il luogo di una pratica politica e di una ricerca teorica, capaci di dare alla sinistra un pensiero fondamentale nuovo: uno stadio strutturale inedito che possa essere in grado davvero di rilanciare la funzione storica della sinistra in questo secolo.
Attenzione, se Sinistra Democratica non sarà in grado di incarnare questa esigenza epocale, tutto ciò che si sta facendo rischia di ridursi ad un tentativo di mera riorganizzazione tra vertici di sigle politico-parlamentari, di stampo retroguardista, destinato alla marginalità storica e quindi a disattendere il crescente bisogno di nuova rappresentanza delle masse popolari e della povera gente.
In questo senso non possiamo non esprimere la nostra preoccupazione sulla cultura politica attuale e sugli obiettivi fondamentali di Sinistra Democratica, lanciando un invito alla discussione aperta e alla sostanziale chiarificazione politica; per contribuire a recuperare un impianto culturale e politico adeguato, prima che la sfida sulle prospettive storiche della sinistra italiana divenga oltre modo ardua.


sinistrademocratica.it

lunedì 20 agosto 2007

Daniele Silvesti "Il mio nemico"



Perché punta Palascia rimanga un angolo di pace.

Contro lo scempio della costa di Otranto



I compagni Giovanni e Riccardo presenti a Otranto il 19.08.2007 per manifestare contro l'ennesimo scempio sulla costa.

venerdì 17 agosto 2007

Diceva Berlinguer...



Enrico Berlinguer affronta il tema della questione morale.
Ad oggi non è cambiato niente.
A. Pepe

mercoledì 15 agosto 2007

Una puntata di "W l'Italia" da non perdere



I poteri interni dei partiti. In questo caso si parla dei DS.
10 minuti molto interessanti di una puntata condotta da Riccardo Iacona.

Commenti sulla Sinistra Democratica


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Verso la Sinistra unita e plurale

Moreno Biagioni, 12 agosto 2007

Spesso - specialmente per chi ritiene fondamentale il ruolo dei movimenti, le iniziative di base, la partecipazione attiva delle cittadine e dei cittadini ai conflitti che si aprono sul territorio - le critiche, i dubbi, le perplessità mettono in evidenza rischi e limiti reali del processo in atto.

Un percorso pieno di ostacoli - Sta faticosamente procedendo, qui a Firenze, il percorso verso la Sinistra unita e plurale. Com'è naturale, da più parti si sollevano critiche, dubbi, perplessità sul cammino intrapreso. Spesso - specialmente per chi ritiene fondamentale il ruolo dei movimenti, le iniziative di base, la partecipazione attiva delle cittadine e dei cittadini ai conflitti che si aprono sul territorio - tali critiche, dubbi, perplessità mettono in evidenza rischi e limiti reali del processo in atto. Come non si può avere presente, infatti, tanto per esemplificare, l'eventualità che alla fine tutto si riduca ad un rapporto fra ceti politici ed il rinnovamento della politica rimanga una pura enunciazione, spesso ripetuta anche in passato ma senza conseguenze pratiche? Indubbiamente, non vi è nessuna garanzia che ciò non accada (fra l'altro, i segnali che arrivano dal centro sono una vera e propria doccia scozzese - fatti e indicazioni positive si alternano continuamente ad altrettante prese di posizione e valutazioni che inducono al pessimismo più nero). Ma, d'altro canto, non è nemmeno scontato che l'obiettivo che ci poniamo - il nuovo modo di far politica che qualifica l'unità e la pluralità della sinistra - non venga alfine raggiunto. La partita è aperta. E possiamo - dobbiamo - avere un ruolo anche noi, senza aspettare le decisioni dall'alto. Continua...

domenica 12 agosto 2007

C'è bisogno di più sinistra

Fulvia Bandoli, 11 agosto 2007

Tre articoli di Rossanda, pubblicati dal Manifesto, interrogano da giorni la sinistra che sta fuori dal Pd e il Governo di centrosinistra. Molti li hanno letti e rimuginati, ne hanno parlato.
Tre articoli di Rossanda, pubblicati dal Manifesto, interrogano da giorni la sinistra che sta fuori dal Pd e il Governo di centrosinistra. Molti li hanno letti e rimuginati, ne hanno parlato.
Io vorrei affrontare solo alcuni dei temi posti, i più urgenti. Anch' io penso che i tempi siano stretti, e che non vada sprecato un attimo, ma cè un notevole disordine sotto il nostro cielo, diventa essenziale per questo mettersi d'accordo almeno nel giudicare la fase che stiamo attraversando e i dati più evidenti che la connotano.
Guardando il mondo notiamo alcuni fatti: i commentatori più "quotati", e purtroppo anche tanti leaders europei, ripropongono una lettura della globalizzazione liberista come "buona occasione per tutti", rifiutandosi di vedere quanto invece le ingiustizie sociali siano cresciute e quanto la loro crescita sia connessa alla generale insicurezza e all'ampliamento di conflitti bellici; la preoccupazione rispetto ai cambiamenti climatici non si traduce in azioni concrete che ridiscutano in radice i modelli di sviluppo,di produzione,di accesso alle risorse naturali primarie; e ancora, lo sguardo compassionevole alle migrazioni di decine di milioni di esseri umani (in India 35 milioni proprio ieri); l'aumento notevolissimo delle spese militari per nuovi sistemi di arma;il ritorno della schiavitù nel lavoro di uomini,donne, bambini; la povertà che non diminuisce finchè non si ammette che a produrla siamo noi, i paesi ricchi e capitalisti, consumatori inarrestabili di ciò che dovrebbe essere patrimonio dell'umanità. Continua...

giovedì 9 agosto 2007

Mauro Monni in "FELTRINELLI - una storia contro"


"Vita e morte di un miliardario anarchico"


Sabato 11 agosto

in piazza cavallotti a
Cutrofiano ore 21.00

F. Gaballo: l'opposizione cavalcherà il dissenso della sinistra radicale

Se mi permetto di inviare queste poche righe è per esprimere le mie riserve politiche, per quanto poco possano contare, in merito all'adesione al corteo del 20 ottobre.
I cittadini non capiranno e l'opposizione cavalcherà il dissenso della sinistra radicale. Non si può rischiare di mettere in crisi il Governo Prodi. Ha ragione l'On. Valdo Spini quando afferma: "Una cosa appare infatti chiara da questa vicenda: o Sinistra Democratica dà vita ad una costituente del socialismo europeo in Italia, aperta ad altre forze laiche e democratiche, o si troverà a far parte - conclude l'esponente di Sd - della cosiddetta 'cosa rossa' senza averlo nemmeno deciso".

mercoledì 8 agosto 2007

Tribunali a "W l'Italia" di Riccardo Iacona

Ora vogliono ammazzare i sindacati

In una intervista pubblcata da L'Unità il 6 agosto 2007, il sociologo Luciano Gallino, componente il Comitato Promotore di Sd dice: bisogna difenderli, hanno un ruolo vitale. Ma in Italia c’è chi sogna la Thatcher.

di Roberto Rossi


Residuo premoderno, istituzione demodé, struttura in ritardo irrimediabile sui tempi. Adesso anche casta. Il sindacato in Italia è sottoposto a un pesante attacco come mai prima d’ora. E che ricorda quello che subì, negli anni 80, quello inglese.
«È lo stesso piano inclinato» spiega il sociologo Luciano Gallino. Per ora cambia solo la pendenza.

Professore, tra le affermazioni più in voga oggi c’è anche quella di considerare il ruolo del sindacato come troppo invadente nella vita politica del Paese. Concorda?
«È un’affermazione fuori da ogni realtà. Se il sindacato avesse tale potere non si spiegherebbe come i salari dei lavoratori dipendenti in Italia siano fermi da oltre dieci anni, ormai quasi 15, mentre sono cresciuti in termini reali in Francia, Germania e altrove».
Qual è la forza, la presa del sindacato nella società?
«Il vantaggio del sindacato è che ha una presa diretta con il mondo che lo circonda. Molte persone, forse anche i redattori dell’Espresso, pensano che il sindacato sia fatto da 30-50 signori che stanno seduti in Corso Italia o da altre parti e che da lì sragionino sulle sorti dei lavoratori. Il sindacato è fatto da decine di migliaia di persone in contatto con le forze produttive del Paese, con le crisi aziendali, le delocalizzazioni, giorno per giorno. Hanno un contatto con la realtà superiore ai partiti che una volta avevano sezioni, club, scuole dove si studiava la società, ma che oggi sono spariti». Continua...

La casa, un diritto consegnato al mercato privato

Bruno Pastorino, 06 agosto 2007

Questo intervento è a commento di due recenti studi sul disagio abitativo svolti da Bankitalia e dalla Cresme su commissione dell'Anci.Oggi, a quasi dieci anni dalla 431, nelle aree metropolitane gli sfratti sono tornati a galoppare ad un ritmo pari a quello anteriore alla legge e con un balzo in avanti della morosità, transitata dal 20 all'80%.

Due ricerche autorevoli e recenti di Bankitalia e del Cresme ci consegnano una nitida fotografia del disagio abitativo nel nostro Paese.
Un quinto della popolazione residente destinerebbe oggi all'alloggio oltre il 30% del suo reddito (una cifra oltre la quale, generalmente, gli istituti di credito sono restii a concedere finanziamenti) e tale condizione non sarebbe per nulla destinata a migliorare nel breve periodo. Al contrario, per la prima volta, il disagio abitativo non sarebbe più esclusivo appannaggio di chi vive in affitto, cominciando a riguardare anche chi, negli scorsi anni, attratto da mutui che coprivano tutto l'investimento necessario, ha acquistato la casa che occupa. Inoltre, il trend demografico del nostro Paese esporrebbe alla minaccia del disagio abitativo anche ulteriori quote di popolazione, a partire dai cosiddetti nuclei uni personali per i quali le spese di alloggio raggiungono addirittura l'insostenibile limite del 40% del reddito.
Occorrerebbero nuove politiche attive sulla casa. Però, dopo che il Tavolo di concertazione sulle politiche abitative del maggio scorso aveva fatto sperare su un rinnovato impegno del Governo, il recente Dpef pare lasciare tutto inalterato. Eppure è la stessa Bankitalia a ricordare che a fronte di una spesa sociale tendenzialmente allineata a quella europea, il capitolo destinato alla casa è solo dello 0,1% contro il 2,1 dell'U.E. Continua...

La questione cattolica

Domenico Jervolino*, 06 agosto 2007

La riflessione. La cultura e la politica laica sono inadeguate di fronte a questa tematica, e non offrono soluzioni efficaci né l'anticlericalismo di alcuni settori né l´acquiescenza e la subalternità dei più. Ma tutti, democratici, sinistra, intellettuali laici, dovrebbero conoscere meglio la complessità e l'articolazione del mondo cattolico per non lasciare la rappresentanza del cattolicesimo ai vertici clericali, declinando un concetto di laicità comune a credenti, non credenti, diversamente credenti come elemento essenziale di un'autentica democrazia.

Confesso che non mi capitava da un po' di tempo di leggere con soddisfazione e consenso un editoriale di Eugenio Scalfari su "Repubblica". E' accaduto domenica 5 agosto con quello che prendi il suo titolo da una citazione dal più grande poeta : "Oh Costantin di quanto mal fu madre..."

Le parole di Dante introducono un ragionamento articolato che mostra come sia stata e resti fondamentale per la nostra storia politica la questione cattolica, che potremmo anche chiamare con Gramsci la questione vaticana, che dipende appunto dal fatto che il nostro paese ospita la sede del successore di Pietro e che questa sede ha assunto nel corso dei secoli un potere politico consistente (appunto nel periodo che fu chiamato "epoca costantiniana", anche se - come è noto a partire dai tempi dell'umanista Lorenzo Valla la cosiddetta donazione di Costantino a papa Silvestro è un falso storico - cosa che non poteva quindi essere nota a Dante, che comunque la depreca, anche come credente). Il potere politico del papato è sopravvissuto in Italia, in forme nuove, grazie tra l'altro al regime concordatario che non dobbiamo solo a Mussolini ma anche, per il suo aggiornamento, a Craxi, con buona pace dei suoi epigoni.

Scalfari illustra persuasivamente la specificità italiana della questione cattolica e la sua nuova attualità dopo la scomparsa della Dc, e mostra come essa anzi oggi viene rinverdita dalle persistenti tendenze temporaliste dei vertici ecclesiastici, dai privilegi di cui godono, e dal progetto di fare della specificità italiana la base di partenza di una riconquista di peso politico in altri paesi dalla Spagna al Portogallo, dall'Austria alla Baviera, ad alcuni paesi latino-americani.... Si potrebbe aggiungere che la questione cattolica è importante a livello del mondo globalizzato per l´organizzazione fortemente centralizzata del cattolicesimo romano, oggi persino più dei secoli scorsi, e per la tentazione di giocare questa influenza nel conflitto delle civiltà come appena ieri in chiave anticomunista. Continua...

lunedì 6 agosto 2007

Finalmente Padoa Schioppa si accorge dell'Università pubblica, il Corsera ancora no


Fabio De Nardis, Domenico Jervolino, 03 agosto 2007


Formazione. Il 2 agosto, Fabio Mussi, Tommaso Padoa Schioppa e Romano Prodi si sono presentati in Conferenza stampa per lanciare la proposta di un patto per l'Università finalizzato a una maggiore razionalizzazione delle spese da parte delle Università italiane.Ci dispiace però che il Corriere della Sera dia al processo una lettura tutta ideologica.

Il 2 agosto, Fabio Mussi, Tommaso Padoa Schioppa e Romano Prodi si sono presentati in Conferenza stampa per lanciare la proposta di un patto per l'Università finalizzato a una maggiore razionalizzazione delle spese da parte delle Università italiane. La lettera indirizzata ai presidenti del Consiglio Universitario Nazionale, del Consiglio Nazionale degli Studenti e della Conferenza dei Rettori è esplicita nelle intenzioni.

L'obiettivo del futuro Patto, fondato su uno studio attento effettuato dalla Commissione tecnica per la finanza pubblica presieduta dal Prof. Muraro e oggi disponibile in rete, è quello di coniugare la ricerca di un migliore equilibrio finanziario degli atenei con l'indicazione di modi efficaci per un'applicazione rigorosa delle regole e per la promozione della qualità scientifica e della didattica, facendo ricorso a un meccanismo di incentivazioni.
Mussi, dopo le frizioni dello scorso anno, incassa dunque un buon risultato attraverso l'accordo programmatico col Ministro del Tesoro che ammette, per la prima volta pubblicamente, che nella Finanziaria 2007 il mondo dell'Università è stato particolarmente colpito da una politica di contenimento della spesa ma che ora è arrivato il momento di impostare una inversione di rotta riconoscendo la necessità di aumentare e riqualificare l'investimento pubblico in ricerca e in formazione universitaria, portandolo nel medio-breve periodo ai livelli della media Ocse.
Gli incentivi, che ammonteranno per il momento a 350 milioni di euro, pari al 5% dell'FFO, andranno agli atenei che risultino oggettivamente sottofinanziati ma che abbiano anche dimostrato un maggiore senso di responsabilità nella gestione del bilancio spesso governato male per via di un'interpretazione troppo disinvolta del concetto di autonomia. Continua...

Mussi risponde all'appello pubblicato da Il Manifesto e da Liberazione


"L'intelligenza politica spinge, quando si apre una crisi, a ricostituire il rapporto di fiducia tra governo e popolo".
Lo dichiara l'on. Fabio Mussi, Ministro dell'Università e della Ricerca, Coordinatore di Sinistra Democratica.
"Segnali critici ne sono venuti in questi mesi, ed è chiaro che il problema è aperto.
L'etica della responsabilità poi recita: non puoi far parte di un Governo e fare appello al popolo perché manifesti contro.
Sono perciò assolutamente interessato a far pesare la sinistra, che vale un terzo dell'Unione, nell'azione di Governo e nell'attività parlamentare.
Bisogna a questo punto certamente rendere più chiara l'agenda e le priorità del Governo, che non è un monocolore del Partito democratico.
A proposito dell'appello per la manifestazione del 20 ottobre, quella che mi interessa è una chiara iniziativa politico-programmatica di tutte le forze di sinistra.
Sinistra Democratica è pronta a discutere dei contenuti, delle forme e dei luoghi dell'iniziativa".

venerdì 3 agosto 2007

Noi banda dei quattro? E' il governo che cambia le carte

Risposta di Fabio Mussi a Claudio Magris pubblicata sul Corriere della sera del 1 agosto 2007.

Caro Magris,
è straordinaria la potenza degli slogans, se un intellettuale profondo come Lei se ne lascia voluttuosamente travolgere.
Il Corriere aveva appena pubblicato un articolo divertente, fondato su una improbabile similitudine, tra i quattro ministri della sinistra (Ferrero, Mussi, Bianchi, Pecoraro Scanio) che hanno incontrato il Presidente Prodi, e la “banda dei quattro” nella Cina maoista, che Lei ha preso carta e penna, per dare conferma dall’alto della sua autorità intellettuale: ”La nuova banda dei quattro. I ministri che attaccano il governo di cui fanno parte sono come autori pronti a rinnegare i loro stessi libri”. Vorrei suggerire due varianti, per vedere come suona il concetto.
Variante uno: “Un governo che non rispetta il suo programma è come un autore pronto a rinnegare i suoi stessi libri”. Variante due: “Un uomo di governo che si dichiara pronto a scaricare i suoi alleati per mettersi con altri è come etc.”. I fatti, Magris, i fatti. E’ stato firmato un Protocollo. Ancora non è chiaro quante delle parti sociali lo firmeranno. Una cosa è certa: il Consiglio dei Ministri ha discusso del capitolo “previdenza”, non degli altri due, “competitività” e “mercato del lavoro”. Lo farà venerdì prossimo, perché la “banda dei quattro” l’ha formalmente richiesto. L’etica della responsabilità – che Lei evoca – può esercitarsi se le decisioni seguono procedure trasparenti e si lascia campo alla libertà di giudizio, in un organismo, come il Governo, che la Costituzione definisce “collegiale”.
Si aggiunga il dato politico: i quattro ministri fanno riferimento a gruppi parlamentari che rappresentano un terzo della coalizione. Non sono espressione di gruppuscoli che fanno valere il loro valore marginale. La parola “ricatto” – usata sul Corriere da Francesco Rutelli – è ricattatoria. I fatti, e il merito delle cose. Io sono assai insoddisfatto del capitolo “competitività”. Vi si parla del “costo del lavoro”. Ma se non si disaccoppia, una buona volta, l’uno e l’altro tema, per l’Italia non c’è speranza. Faccio parte, come ministro, del “Consiglio europeo competitività”. Si riunisce spesso, e là si discute di ricerca scientifica, innovazione tecnologica, brevetti, proprietà intellettuale etc. Pensa che sia sconveniente sollevare la questione? Sul “mercato del lavoro”, poi (ma quando verrà riabilitata la dizione “diritti del lavoro”?), il programma elettorale prevedeva interventi forti contro la precarietà, che affligge la vita dei giovani. Prevedeva, sulla legge 30, l’abolizione di due figure estreme come il job on call e lo staff leasing: il Protocollo prevede l’abrogazione del primo e una “commissione di studio” per il secondo. Prevedeva, sul lavoro a tempo determinato, la causale per il contratto, il termine perentorio dei 36 mesi e poi il passaggio a lavoro stabile, un tetto per il numero di precari sul totale degli addetti di un’azienda: il Protocollo è molto distante da questa impostazione. Lei crede irresponsabile, per un uomo di governo, richiamare ad alta voce il programma di governo? Ma la “sinistra radicale aiuta oggettivamente Berlusconi”, Lei scrive. A parte che quell’ “oggettivamente” mi risuona nelle orecchie, devo averlo già sentito da un’altra parte in un altro tempo, è straordinario, a leggere i giornali, il package comunicativo: in una pagina trovi l’invito fermo allo spirito bipartisan, agli accordi tra centrosinistra e centrodestra (cioè con Berlusconi), e le aperte disponibilità, dal campo del nascente Partito democratico, a “maggioranze di nuovo conio”, dall’altra vengono segnalati ai furori popolari proprio quelli che nella lotta contro Berlusconi ed il berlusconismo hanno acquisito negli anni qualche titolo.
Così va il mondo. Comunque grazie dell’attenzione.

Unità è mobilitazione


Difendere il programma dell'Unione, sottrarre il governo all'abbraccio dei poteri forti, frenare l'emorragia di consensi: dal primo Forum promosso dai giornali della Sinistra, Fabio Mussi, Franco Giordano, Oliviero Diliberto e Angelo Bonelli lanciano un'agenda politica condivisa per l'autunno.




Dalla crisi di febbraio alla nascita di Sinistra democratica, dalla lettera dei quattro ministri di sinistra al governo sul Dpef alle posizioni non sempre coincidenti sulle pensioni: il percorso unitario a sinistra in questi mesi è stato uno dei fatti nuovi della politica italiana. Non a caso, contro la sinistra dell'Unione in questo stesso periodo si sono concentrati gli attacchi (e non di rado gli insulti e i tentativi di delegittimazione) dei poteri forti, della grande stampa, dei conservatori annidati nell'alleanza del centrosinistra. Nonostante questo, Pdci, Prc, Sd e Verdi hanno continuato a lavorare nella prospettiva dell'unità a sinistra.
Promuovendo il confronto tra il segretario del Pdci Oliviero Diliberto, quello di Rifondazione comunista Franco Giordano, il fondatore della Sinistra democratica Fabio Mussi e il capogruppo dei Verdi alla Camera Angelo Bonelli, quattro giornali della sinistra (Aprileonline, Liberazione, La Rinascita della sinistra e Notizie Verdi) hanno voluto offrire il loro contributo a un lavoro politico che ha bisogno di vivere anche nelle realtà organizzate, sul territorio, nella mobilitazione sociale che da questo forum i quattro leader annunciano per l'autunno.
Quello che segue è il resoconto del doppio giro di interventi dei quattro esponenti di Pdci, Prc, Verdi e Sd. La pubblicazione avviene oggi in contemporanea sui quattro giornali che hanno organizzato il forum: un evento "straordinario" per le nostre testate, il primo appuntamento comune. Anche questo è un piccolo passo sulla strada dell'unità. CONTINUA...

mercoledì 1 agosto 2007

Risultati del sondaggio

Perché sei qui?


Perchè condivido il progetto della SD
40 (57%)

Per informarmi pur non condividendo l'idea politica
4 (5%)

Per interesse, ma senza prendere parte
24 (34%)

Per caso
1 (1%)