lunedì 6 agosto 2007

Finalmente Padoa Schioppa si accorge dell'Università pubblica, il Corsera ancora no


Fabio De Nardis, Domenico Jervolino, 03 agosto 2007


Formazione. Il 2 agosto, Fabio Mussi, Tommaso Padoa Schioppa e Romano Prodi si sono presentati in Conferenza stampa per lanciare la proposta di un patto per l'Università finalizzato a una maggiore razionalizzazione delle spese da parte delle Università italiane.Ci dispiace però che il Corriere della Sera dia al processo una lettura tutta ideologica.

Il 2 agosto, Fabio Mussi, Tommaso Padoa Schioppa e Romano Prodi si sono presentati in Conferenza stampa per lanciare la proposta di un patto per l'Università finalizzato a una maggiore razionalizzazione delle spese da parte delle Università italiane. La lettera indirizzata ai presidenti del Consiglio Universitario Nazionale, del Consiglio Nazionale degli Studenti e della Conferenza dei Rettori è esplicita nelle intenzioni.

L'obiettivo del futuro Patto, fondato su uno studio attento effettuato dalla Commissione tecnica per la finanza pubblica presieduta dal Prof. Muraro e oggi disponibile in rete, è quello di coniugare la ricerca di un migliore equilibrio finanziario degli atenei con l'indicazione di modi efficaci per un'applicazione rigorosa delle regole e per la promozione della qualità scientifica e della didattica, facendo ricorso a un meccanismo di incentivazioni.
Mussi, dopo le frizioni dello scorso anno, incassa dunque un buon risultato attraverso l'accordo programmatico col Ministro del Tesoro che ammette, per la prima volta pubblicamente, che nella Finanziaria 2007 il mondo dell'Università è stato particolarmente colpito da una politica di contenimento della spesa ma che ora è arrivato il momento di impostare una inversione di rotta riconoscendo la necessità di aumentare e riqualificare l'investimento pubblico in ricerca e in formazione universitaria, portandolo nel medio-breve periodo ai livelli della media Ocse.
Gli incentivi, che ammonteranno per il momento a 350 milioni di euro, pari al 5% dell'FFO, andranno agli atenei che risultino oggettivamente sottofinanziati ma che abbiano anche dimostrato un maggiore senso di responsabilità nella gestione del bilancio spesso governato male per via di un'interpretazione troppo disinvolta del concetto di autonomia. Continua...

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