mercoledì 30 maggio 2007

Sinistra Democratica sulla crisi al Comune di Tricase

La situazione politico-amministrativa del Comune di Tricase porta con se tutte le difficoltà di una coalizione nata male e finita peggio. Il centrosinistra presentatosi diviso alle amministrative del 2006 oggi e’ del tutto lacerato e privo di spinta propulsiva. La forza di una coalizione si basa su presupposti politici chiari e su linee programmatiche condivise, rispettose della volontà dell’elettorato e del senso di apparenza politica.
La crisi di Tricase nasce da lontano e per risolverla da lì occorre ripartire, ossia occorre avere il coraggio di ammettere gli errori commessi su argomenti importantissimi per la comunità come la Strada Statale 275 e ribadire principi basilari come l’essenzialità di una maggioranza qualificata all’interno della massima Assise comunale. Chi ha sbagliato deve assumersene la responsabilità politica e morale di fronte all’elettorato e alla cittadinanza. Dopo di ciò la strada della politica ci porta a sottoscrivere, per tramite del nostro rappresentante in Consiglio Comunale Giovanni Carità, come “conditio sine qua non” la riapertura di un confronto serio e serrato con tutte le forze del centrosinistra tricasino ripartendo da zero, garantendo alla base partecipazione e collegialità su ogni scelta riguardante le sorti della città e della cittadinanza.
Sinistra Democratica ritenendosi lontana dalla maggioranza che tuttora governa Palazzo Gallone, non condividendo modi e metodi che hanno portato alla stesura del bilancio di previsione 2007 manifesta la propria contrarietà allo stesso, riservandosi di decidere le modalità di voto nel prossimo Consiglio Comunale dopo le dichiarazione del Sindaco e il dibattito in aula.



Gigi Spedicato
Coordinatore regionale pugliese di Sinistra Democratica

martedì 29 maggio 2007

Articolo di Gigi Spedicato su "Il Corriere del Mezzogiorno" del 30.5.07

La lista di una formazione politica appena nata che batte a Taranto quella dei DS, il partito dal quale quella stessa formazione si è staccata meno di un mese fa, non è l’anticipazione di un trend nazionale. E’ un segnale, forte e chiaro, del clima di opinione che circonda la nascita del partito Democratico, del generalizzato senso di perplessità nell’elettorato diessino circa gli esiti di un processo finora percepito come la fusione a freddo di segmenti di ceto politico all’interno di un incerto quadro identitario. Guardiamo i dati, nella loro essenzialità. Ezio Stefàno raccoglie il 37,32% dei voti, ed i partiti della sua coalizione il 33% circa; il presidente Florido, al contrario, registra quasi dieci punti percentuali in meno rispetto alle liste che lo hanno sostenuto, il 20,8% a fronte del 30%. Come partito, la quercia tarantina arriva alle soglie dell’estinzione: il 6 e qualcosa per cento è valore da partito di opinione, non di massa. Occorrerà ricordare questi dati, lo ripeto certo non generalizzabili, ma neppure da rubricare alla voce incidenti di percorso: occorrerà richiamarli quando si tenteranno letture minimaliste del voto nella città dei due mari, e nella Puglia presentata con enfasi troppo anticipata come l’ideale laboratorio politico della nascita in vitro del Partito Democratico. Ed invece, la Puglia è la terra dove le dimissioni di Nicola Rossi e l’abbandono di Peppino Caldarola accompagnano e contrappuntano una campagna congressuale diessina ricca di trionfi fassiniani e povera di analisi politica; dove alla sua prima prova elettorale il PD si arena sull’incapacità di riconoscere il bisogno del nuovo, della discontinuità con la politica degli apparati che la candidatura Stefàno esprime; dove scoppia la contraddizione tra il ricorso alle primarie sbandierato come la strada maestra per il rinnovamento della politica, e la resa inerme di fronte al rifiuto arrogante delle stesse primarie da parte del potente di turno.
Taranto non è soltanto l’occasione persa dal centrosinistra, e per esclusiva responsabilità della sua componente moderata, di avere un sindaco democratico già da ieri sera; Taranto potrebbe essere l’occasione irripetibile di fermarsi a riflettere su cosa sia e stia diventando questo Partito Democratico che ogni giorno di più sconta il peccato d’origine di essere scelta tattica a corto di visione strategica. Come mozione Mussi, ai tempi di un congresso che sembra lontano ed è appena dietro l’angolo, chiedemmo con forza ai compagni della maggioranza di fermarsi a riflettere sulle ragioni di una accelerazione che ci sembrava, e tuttora ci sembra, immotivata; e lo chiedemmo non nell’interesse di una parte minoritaria che temesse di perdere il congresso, quanto piuttosto perché ci rendevamo conto dei rischi, delle approssimazioni, del disagio e della diffidenza che circondavano quel progetto. Alla prova del voto, e non è una prova che ci riempia di soddisfazione, tuttaltro, quei timori e quelle diffidenza si manifestano nella crescita dell’astensionismo, nella difficoltà di raccogliere consensi che vadano al di là della somma dei voti di Margherita e DS, consensi anzi che spesso sono diminuiti in numero e peso politico. Forse a questo punto fermarsi è impossibile, o quantomeno richiederebbe una autocritica della quale l’attuale gruppo dirigente DS, nazionale e regionale, sembra francamente non aver voglia; ma riflettere, ragionare, pensare, no, questo non è impossibile, è doveroso. Riflettere sulla caduta di consensi quando le logiche degli apparati prevalgono sulla capacità di intercettare e rappresentare il bisogno di cambiamento; ragionare sulla perdita del senso dei processi sociali che sembra essersi impadronita di un ceto politico insensibile agli allarmi del Presidente Napolitano e di tanti altri sulla crisi di credibilità della politica di casta; pensare a come restituire a questa politica la sua funzione primaria di comporre i bisogni e le aspettative in un quadro condiviso di distribuzione delle risorse, anche di quelle immateriali, la speranza, la fiducia, l’immaginazione del futuro. Andremo al ballottaggio di Taranto, come Sinistra Democratica, con fiducia ed apprensione. Pensiamo che Stefàno ce la farà a confermare anche al secondo turno la fiducia datagli dai cittadini di Taranto, perché il suo è un progetto politico chiaro e trasparente; ma il voto a Cito è lì a ricordarci di quanto sia esile il filo che lega i cittadini alla politica, e quanto operazioni spregiudicate come la candidatura Florido rischino di spezzarlo forse definitivamente.

VOTO: MUSSI, UNA DEBACLE DEL PD ORA GOVERNO DIA RISPOSTE

(AGI) - Roma, 29 mag. - Il voto delle amministrative "e' stata una debacle per il Partito Democratico che ha perso dai 5 ai 25 punti rispetto al risultato delle politiche" ottenuto dall'Ulivo. Lo dice il leader di Sinistra Democratica, Fabio Mussi, all'indomani della tornata elettorale per le amministrative. Mussi sottolinea il buon risultato di Sd "con dati perfino sorprendenti in realta' come Taranto dove siamo
arrivati all'8,8% oppure a Melegnano, dove malgrado la sconfitta si e' arrivati ad un 7,5%, oppure nella stessa L'Aquila. Questo significa che vanno benissimo i candidati che hanno un loro chiaro profilo".
Secondo il ministro della Universita' il centrosinistra ha pagato il prezzo "della trasformazione dei partiti che sono sempre di piu' dei gusci vuoti, ma anche l'insoddisfazione per un'azione di governo che e' apparsa non sufficientemente efficace. Ora dobbiamo individuare le risposte - ha aggiunto - ma senza improvvisare". "E' necessario affrontare - ha concluso - sia la questione del lavoro, dei salari bassi e dare una risposta al disagio sociale crescente, ma anche dare risposte sul piano dell'innovazione, della ricerca e della scuola".

Risultati significativi candidati di sinistra, non è un caso

Roma, 29 mag. (Apcom) - "Il risultato elettorale uscito dalle urne non giunge, purtroppo, inaspettato". Lo afferma in una nota Alberto Nigra, esponente della Sinistra Democratica per il Socialismo europeo, ed ex Portavoce nazionale della terza mozione al 4° Congresso nazionale dei Ds.
"L'Unione - prosegue Nigra - tiene sostanzialmente nel centrosud conquistando anche delle realtà importanti come il comune di L'Aquila al primo turno, andando al ballottaggio a Taranto e conquistando il comune di Agrigento. Tuttavia non può non saltare all'occhio il risultato negativo che l'Unione, con molti candidati sindaci uscenti, registra al Nord. Realtà come Monza, Alessandria, Asti, vengono perse. A Sesto Sangiovanni si vince di poco".
Secondo l'esponente di Sd "il punto che emerge è esattamente quello individuato durante la campagna congressuale dei Ds: al primo posto delle nostre preoccupazioni doveva esserci il governo del Paese. La costruzione del cosiddetto Partito Democratico doveva attendere tempi più maturi ed essere impostata in modo differente. Il risultato delle liste dell'Ulivo, infatti, in molte realtà è al di sotto della somma ottenuta dai Ds e dalla Margherita alle precedenti elezioni amministrative e alle scorse politiche".
"Non è un caso del resto - aggiunge - se candidati espressione della sinistra, riescono ad ottenere dei risultati significativi come quello di Cialente a L'Aquila, Stefàno a Taranto e Zubbani a Carrara. Il responso delle urne consegna, dunque, alle forze della sinistra nel loro insieme e in particolare a quelle che si riconoscono nei valori del Pse, un compito assai importante: costruire un soggetto della sinistra di governo, riformista, laica, socialista, ambientalista e unitaria, in grado di interpretare al meglio i problemi, le sofferenze, ma anche - conclude Nigra - le ambizioni degli Italiani".

GOVERNO. SALVI E SPINI DA CHITI, ECCO LE PROPOSTE AVANZATE DA SD

(DIRE) Roma, 29 mag. - "Cabina di regia, legge elettorale su modello di quella tedesca, riforma della politica". Questi i punti all'ordine del giorno tra il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Vannino Chiti, e il sottosegretario Paolo Naccarato che hanno ricevuto oggi Cesare Salvi e Valdo Spini rispettivamente capogruppo al Senato e vicecapogruppo alla Camera di Sinistra democratica in commissione Affari costituzionali. Salvi e Spini, informa una nota, "nel confermare al ministro Chiti l'impegno dei nuovi gruppi Sinistra democratica nell'attuazione del programma dell'Unione, hanno presentato tre proposte".
La prima riguarda "l'istituzione di una cabina di regia tra governo e gruppi parlamentari della maggioranza per un piu' efficace coordinamento nei procedimenti legislativi". La seconda vede un "impegno per una legge elettorale che ripristini un
rapporto diretto tra eletti ed elettori e riduca la frammentazione del sistema partitico. Il sistema tedesco- si legge- articolato per la meta' in collegi uninominali e con uno sbarramento del 5%, rappresenta la strada giusta". Il terzo punto riguarda "l'approvazione delle proposte di riforma della politica,a cominciare da quella dello snellimento dei numeri dei componenti dei governi, nonche' dall'affermazione della parita' di genere negli stessi.

MUSSI: BOTTA FORTE. MESSAGGIO AL GOVERNO

Male Pd, bene sinistra: ma no a valutazioni consolatorie

Roma, 29 mag. (Apcom) - Il risultato delle elezioni amministrative per il ministro dell'Università Fabio Mussi "non è un'onda omogenea contro il governo, ma al Nord la botta è dura: dove si perde, e si perde quasi ovunque, ma anche dove si vince c'è un arretramento secco del centrosinistra".
Conversando con i cronisti in sala stampa a Montecitorio, il fondatore della Sinistra democratica punta l'indice sui suoi ex compagni: "Mi pare - accusa - che sia andato malissimo il nascente Partito democratico, se vale come una consolazione le liste e i candidati che hanno un chiaro profilo di sinistra hanno avuto in tutta Italia dei buoni risultati: non solo L'Aquila, Taranto, ma persino dove si è perso a Gorizia siamo andati a un soffio dal ballottaggio. In tante liste i candidati della Sinistra democratica e delle forze più di sinistra hanno avuto un notevole successo".
Secondo Mussi "primo, c'è un problema politico, di rappresentanza dell'Italia: quando i partiti politici evaporano e diventano generici contenitori privi di identità la gente non si riconosce più. Secondo, evidentemente c'è anche un messaggio mandato al
governo. Ci sono insoddisfazioni che vanno decifrate una ad una e che devono rapidamente avere una risposta. Insoddisfazioni che riguardano al capacità di innovare, le politiche del lavoro, tante cose che vanno viste dettagliatamente. Ora non possiamo adagiarci - ammonisce - in valutazioni consolatorie".
"Penso che il governo - conclude Mussi - deve mandare un messaggio più nitido e più forte sulle questioni al tempo stesso del lavoro e dell'innovazione e così parlare contemporaneamente al Centro, al Sud e al Nord".

AMMINISTRATIVE: MUSSI, AL NORD DURA BOTTA E MALISSIMO PD ANCHE DOVE SI VINCE ARRETRAMENTO SECCO

ANCHE DOVE SI VINCE ARRETRAMENTO SECCO

Roma, 29 mag. (Adnkronos) - ''Non e' un'onda omogenea contro il governo, ma al Nord la botta e' dura. Dove si perde e anche dove si vince, c'e' un arretramento secco''. Lo afferma il ministro dell'Universita' e Ricerca, Fabio Mussi, commentando il risultato
delle elezioni amministrative. Un voto in cui va ''malissimo il nascente Partito democratico'' e ''l'unica consolazione e' il notevole successo in tutta Italia delle liste e dei candidati con un chiaro profilo di sinistra''. Mussi non nasconde che ''c'e' un problema politico di rappresentanza, perche' quando i partiti evaporano e diventano generici contenitori la gente non si riconosce piu'''. Il voto, secondo il leader di Sd, mostra ''insoddisfazioni che devono essere decifrate una ad una''. ''Non possiamo adagiarci in considerazioni consolatorie: il governo deve dare un messaggio nitido e forte sulle questioni dell'innovazione e del lavoro'', sottolina Mussi.

domenica 27 maggio 2007

Attualità




Staino e Maramotti

lunedì 21 maggio 2007

I° ATTIVO PROVINCIALE SD



SABATO 26 MAGGIO H. 16.00
PRESSO LA "CITTA'" DEL TEMPO"* A LECCE

ATTIVO PROVINCIALE DI

SINISTRA DEMOCRATICA

O.d.g. :

1) Iniziative sul territorio e lancio del tesseramento.
2) Costituzione del coordinamento provinciale di Lecce.



_________________________________________________


*Associazione di Promozione Sociale "La CITTA' del TEMPO" -
Via G. Puccini 22/d - 73100 Lecce - Tel. 0832.348536


Come arrivare alla Città del Tempo:
Percorso 1: Dalla Questura imboccare Viale Marche, deviare a Dx in Via Corvaglia e immettersi nei sottopassaggi ferroviari. Appena fuori, sull'angolo a Sx.
Percorso 2: Imboccare Via Leuca direz. Castromediano, girare e Dx in Via Dalmazia, sempre dritti sino ai sottopassi ferroviari. Appena fuori sull'angolo a Sx.
Percorso 3: Da Viale Grassi superare l'incrocio per S. Cesario e continuare su Via Dell'Abbate, prima del passaggio a livello girare a Sx per Via Puccini e percorrerla sino ai sottopassi ferroviari.



venerdì 18 maggio 2007

Comunista

Autore: Maramotti

martedì 15 maggio 2007

Il giorno dell'ira e della lotta

Stato sociale. Pensioni, la protesta dei 15mila al Palalottomatica di Roma. I sindacati di categoria tuonano: "siamo pronti alla mobilitazione nazionale". I leader confederali incontrano in mattinata Prodi. Poi, nel tardo pomeriggio è la volta dei confronti "informali" con Fassino, Rutelli e Giordano.

Sono oltre 15mila i pensionati di Cgil, Cisl e Uil che si sono raccolti a Roma per una manifestazione al Palalottomatica a sostegno di una politica economica orientata agli anziani. I pensionati chiedono in particolare il recupero del potere d'acquisto delle pensioni perso negli ultimi anni e meccanismi strutturali in grado di difendere il loro valore nel tempo. Ma non solo. Chiedono anche una legge sulla "non autosufficienza" e servizi e sostegni adeguati a favore delle persone che non sono autosufficienti e delle loro famiglie. CONTINUA

A Roma 15mila pensionati

I sindacati: «Pronti alla mobilitazione»

Sono oltre 15mila i pensionati di Cgil, Cisl e Uil che si sono raccolti a Roma per una manifestazione al Palalottomatica a sostegno di una politica economica orientata agli anziani. I pensionati - sottolineano Cgil, Cisl e Uil - chiedono in particolare il recupero del potere d'acquisto delle pensioni perso negli ultimi anni e meccanismi strutturali in grado di difendere il loro valore nel tempo. Ma non solo. I pensionati chiedono anche una legge sulla "non autosufficienza" e servizi e sostegni adeguati a favore delle persone che non sono autosufficienti e delle loro famiglie.
Il tutto dovrà partire - ovviamente - dalla rivalutazione delle pensioni minime, spiegano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti: «I redditi dei pensionati italiani sono diminuiti notevolmente negli ultimi anni - affermano - e il governo dovrebbe rispettare quanto promesso su questo fronte». CONTINUA

INTERVENTO DI MIMMO SAPONARO

Cari compagni,
sono già trascorsi 10 giorni di riflessione dalla nascita di Sinistra Democratica.
Giorni di attesa per i compagni, di confusione a volte, di organizzazione in altri casi.
E' giunto il momento di muoversi!
Ci troviamo davanti ad una strada senza inversione di marcia, siamo oramai, la maggior parte di noi, pronti a partire....ma quando?
Il calore, l'entusiasmo a Lecce come a Roma ora ha bisogno di concretizzarsi in azione politica, in "movimento"...e il movimento non nasce stando fermi.
Abbiamo bisogno di strutturarci sul territorio, e sono settimane che lo ripeto e lo chiedo...ma c'è un vuoto, pericoloso e preoccupante...sordo!
Abbiamo discusso durante i congressi, quando c'era da discutere, abbiamo gridato quabndo c'era da gridare...ora c'è da lavorare! e siamo tremendamente in ritardo!
Ho la sensazione e la preoccupazione che questo immobilismo sia dovuto ad un certo immobilismo di tal classe dirigente che bisogna ricostruire...ma noi non siamo per una classe dirigente, lo abbiamo detto nei congressi!
Noi siamo per un gruppo politico coeso, di discussione, di studio, di progetto!
Muoviamoci compagni, o quello che abbiamo creato sino a questo momento saremo bnoi stessi a distruggerlo.
Abbiamo in provincia un punto di riferimento fisso, un "maestro" per tutti noi, che si è speso al nostro fianco.
Abbiamo Egidio, a cui rivolgo il mio più sentito ringraziamento per quanto ha saputo dare fino a questo momento e per quanto continuerà certamente a dare in futuro per questo nuovo gruppo.
Abbiamo i compagni che hanno contribuito a questo strepitoso risultato in provincia, abbiamo i compagni che guardano il nostro progetto politico con attenzione e con lo sguardo di chi crede in noi, in quello che fino a questo momento abbiamo detto e fatto, in quello che abbiamo promesso...
Io non faccio promesse al vento.
Sono stato a disposizione dal primo momento e continuerò ad esserlo per creare davvero un movimento nuovo, di uomini e di donne, ma sopratutto di giovani che vogliono continuare a "costruire" quel futuro che abbiamo cantato!
Comapgni, la strada è lunga e difficile...ma se non ci incamminiamo, rischiamo di perderci!
Non ho voglia di essere io stesso a buttare via quello in cui credo e quello in cui ho contribuito anche io a costruire...
Tutti insieme verso la Sinistra Democratica, tutti insieme verso un nuovo modo di fare politica.


Mimmo Saponaro

Per chi volesse contattarmi lascio i miei recapiti:
e-mail: mimmosapo@yahoo.it
tel. : 339/1898605
contatto MSN: liberament@hotmail.it

domenica 13 maggio 2007

Sinistra Democratica, io ci voglio credere! (Critica)

Dibattito a sinistra Se il movimento è nato proprio sabato 5 maggio, com'è possibile che ci sia già un così consolidato e folto "gruppo dirigente"? L'autobus è partito ora dal capolinea e i posti a sedere sono già tutti occupati.


Ho partecipato sabato scorso all'iniziativa che si è tenuta a Roma per la nascita della Sinistra Democratica. Che emozione, quanta passione! Quanto desiderio di riscatto, di voglia di manifestare tutto quella necessità di partecipazione, di sentirsi soggetti attivi della politica, delle scelte, di tornare ad essere protagonisti e non più solo numeri (una testa - magari che ha smesso di pensare - un voto) da utilizzare dal leader di turno per affermare il suo ruolo dominante. Se questo è quanto mi è parso di capire aleggiasse in sala, devo dire che quanto è accaduto sul palco mi ha fatto venire un brivido lungo la schiena. CONTINUA

FAMILY DAY


Autore: Maramotti, Staino

Una piazza, tanti pretendenti


Lite Berlusconi-Casini: i cattolici a me

A chi la piazza? Non mancano i pretendenti, il giorno dopo Family Day e Coraggio Laico. Molti facendosi paladini di quella più affollata, San Giovanni. Una manifestazione nata ufficialmente non "contro" qualcosa o qualcuno ma poi conclusasi con una richiesta perentoria al Governo di cancellare i Dico. Richiesta venuta da Gavino Pezzotta, l'ex leader della Cisl divenuto portavoce della giornata. Subito apostrofato dalla ministra della Famiglia, Rosy Bindi, alla quale non sono piaciute le richieste dell'ex sindacalista. Il vice-premier Francesco Rutelli, che il giorno prima aveva detto che sarebbe andato a piazza San Giovanni se fosse stato un semplice deputato, non ha atteso che il mezzo milione di famiglie e parroci defluisse per annunciare solennemente che le richieste della piazza sarebbero state accolte. CONTINUA

Governo a due piazze


Di Carla Ronga










A Roma, due manifestazioni si sono fronteggiate a distanza su una questione particolare: la visione della famiglia. Tradizionale per quelli a Piazza San Giovanni, anche "di fatto" per quelli a Piazza Navona. Due manifestazioni che "dividono" la maggioranza di governo che ha visto i suoi parlamentari in entrambe. Due manifestazioni si sono fronteggiate a distanza, a cominciare dai numeri: da una parte il Family Day (un milione secondo organizzatori, 250 mila secondo questura), dall'altra il Coraggio Laico (circa 10.000 secondo gli organizzatori). Si sono dati appuntamento a piazza Navona, lo stesso storico luogo della capitale dove, il 12 maggio di 33 anni fa, si festeggiò la vittoria del "no" al referendum abrogativo della legge sul divorzio. Obiettivo, ricordare una delle più grandi vittorie laiche dell'Italia del dopoguerra. CONTINUA

venerdì 11 maggio 2007

Pensioni

Fonte: "L'Unità"
Autore: Maramotti

Parlamento, due nuovi gruppi: quelli di Sinistra democratica

Sinistra democratica, il movimento di Mussi e Angius nato dopo la fuoriuscita dai Ds, avvia la costituzione dei gruppi parlamentari. Quattro lettere, due indirizzate ai rispettivi (ormai ex) capigruppo dell'Ulivo, due ai presidenti di Camera e Senato. Così il movimento politico di Fabio Mussi dà il via alla formazione di gruppi autonomi nei due rami del Parlamento. In calce alle missive le firme di 34 parlamentari, 23 deputati e 11 senatori. L’iter durerà circa quindici giorni, durante i quali saranno individuati anche i locali e il personale che spetta al gruppo e sarà decisa anche una diversa collocazione nell'emiciclo. Noi marginali? Assolutamente no, saremo fortissimi...», ha dichiarato Fabio Mussi, rispondendo a distanza a Fassino che aveva dichiarato di temere che «Mussi e Angius abbiano lasciato il Pd per mettersi in una posizione subalterna». CONTINUA

Pd


Fonte: "L'Unità"
Autore: Staino

lunedì 7 maggio 2007

E' NATA!

sabato 5 maggio 2007

Nasce Sinistra democratica «Si è accesa una speranza»

COPERTINA DE "L'UNITA'" DEL 6.5.07

«Siamo alleati del Pd, non nemici»


Tutti in piedi al Pala Congressi di Roma battendo le mani e cantando Bella Ciao e poi l'Internazionale. Si apre così la manifestazione per il battesimo di Sinistra Democratica, il movimento nato dopo la fuoriuscita dai Ds della sinistra di Fabio Mussi e dell'area di Gavino Angius. La sala del Palazzo dei Congressi è gremita e così gli spalti in una coreografia spartana dove domina solo il cartello «Nasce il movimento per la Sinistra Democratica per il socialismo europeo». Nessuna bandiera della Quercia né dell'Ulivo ma il nuovo vessillo del Movimento alla cui nascita assistono i segretari Pdci e Prc Oliviero Diliberto e Franco Giordano, il capogruppo dei Verdi Angelo Bonelli e Rita Bernardini dei Radicali. Non manca neanche Enrico Boselli dello Sdi, che però in questi giorni non ha fatto mancare i distinguo. Accolto da un boato Armando Cossutta. Presente la Fiom e diversi delegati sindacali, mentre a fare da anello di congiunzione tra il "vecchio" e "nuovo" ci pensano Aldo Tortorella e Achille Occhetto.Sinistra Democratica guarderà al Partito Democratico «come ad un alleato, non come un nemico», ci tiene a chiarire subito, intervenendo dal palco, Fabio Mussi, perché il centrosinistra «è il nostro spazio di azione politica e non sposeremo mai la politica delle mani libere nelle alleanze». Poi spiega: «SD sarà un movimento, non un partito. Sarà un movimento a disposizione dell'unità della sinistra: una sinistra nuova, plurale, laica, autonoma, critica, larga e di governo». Non rinuncia all’esortazione: «Abbiate tutti cura del neonato, fatelo crescere sul territorio, nelle città, dovunque». CONTINUA

venerdì 4 maggio 2007

DICO

Autore:
Maramotti "L'Unità"

Tortorella e Chiarante aderiscono a Sinistra Democratica

Aldo Tortorella e Giuseppe Chiarante annunciano con una lettera a Fabio Mussi e Cesare Salvi la loro adesione alla manifestazione di sabato 5 maggio e la volontà di partecipare con i compagni di quell'area alla costruzione del Movimento

"Abbiamo seguito e seguiamo con viva simpatia gli sviluppi dell'iniziativa che avete intrapreso, con tanti altri compagni già iscritti ai democratici di sinistra, per impedire il venir meno, in Italia, della presenza e dell'impegno di una robusta Sinistra democratica - scrivono i due esponenti storici della Quercia -.

Per questo non solo vi siete opposti alla scelta di confluire nel Partito democratico, ma ora vi proponete, come avete giustamente sottolineato, di contribuire allo sviluppo di un processo che, invertendo la tendenza alla dispersione e alla disgregazione, promuova, anche attraverso il necessario rinnovamento di idee e di pratica politica, la costruzione di un tendenziale convergenza e della più larga unità fra le forze in cui oggi è divisa la sinistra italiana". CONTINUA

giovedì 3 maggio 2007

SALVI: DIMISSIONI


SALVI UFFICIALIZZA ALLA FINOCCHIARO LE DIMISSIONI DALL'ULIVO

Tempi "solleciti" per il nuovo gruppo di Sinistra Democratica


Roma, 2 mag. (Apcom) - Il senatore Cesare Salvi ha incontrato questa mattina il presidente dell'Ulivo a palazzo Madama Anna Finocchiaro. Un incontro, spiega, "sereno e costruttivo" in cui ha ufficializzato le sue dimissioni dal gruppo. Il presidente della commissione Giustizia del Senato, che con Mussi e Angius dopo l'addio ai Ds, è promotore del nuovo movimento Sinistra democratica, prefereisce non sbilanciarsi sui tempi della creazione del nuovo gruppo a palazzo Madama e si limita a dire che saranno "solleciti". Ancora meno, Salvi vuole 'svelare' sul come e se cambierà il suo ruolo. Tra le ipotesi che circolano c'è infatti quella che vada a guidare il nuovo gruppo lasciando invece la presidenza della commissione Giustizia.

martedì 1 maggio 2007

riFlessioni

Segnalato da
Alessio Pepe