sabato 14 luglio 2007

Caro Veltroni, il vero nodo è la legge 30

di Arturo Scotto, Gloria Buffo

Il Manifesto del 12 luglio 2007 ha ospitato questa riflessione dei parlamentari Sd in risposta alla lettera di Veltroni sul patto generazionale


Caro Veltroni su un punto siamo d'accordo: tra i deboli oggi, in Italia, ci sono i giovani. Fanno lavori precari e mal pagati, hanno difficoltà ad uscire dal guscio familiare, non hanno diritto alla casa: in una parola non sono liberi di scegliere un bel niente. La questione generazionale è nel cuore della questione sociale. Se questo è vero, la domanda che vogliamo farti è semplice: perché la scelta decisiva sarebbe chiedere una svolta radicale al sindacatohttp://www.blogger.com/img/gl.link.gif, come fai tu? Risiede forse in Corso Italia, come pensano i giovani arditi del PD, il tappo che chiude i giovani italiani in un angolo e li fa patire più dei loro coetanei europei? A noi sembra evidente che la madre di tutti i problemi sta nella precarietà. La precarietà c'è già, non è solo un rischio, come pensi tu. È lì che nasce la fatica di campare ed essere autonomi delle ragazze e dei ragazzi italiani. E non è il sindacato il colpevole di tutto questo. Non è solo colpa della globalizzazione o della tecnologia: ma di leggi e scelte che sono figlie dell'idea che bisogna risparmiare sul lavoro, invece di investire nella qualità. Forse il primo a cui inviare una lettera è proprio il mondo dell'impresa. E il secondo è il centrosinistra, che ha potuto stabilizzare 20 mila giovani dei call center solo perché una legge, l'ultima finanziaria, l'ha consentito ma non può fare molto di più se non si decide a cambiare davvero la legge 30. CONTINUA...

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