mercoledì 25 aprile 2007

25 APRILE......

Salivo e scendevo le mie montagne,
non più con il latte e le pecore
ma con il fucile.
Mi avevano detto andiamo a difendere la libertà;
gli ho creduto e senza cercare di capire
cosa fosse, sono partito.
Ho visto le mie montagne
colorarsi di rosso,
ho confuso passione sangue e bandiere;
ma ho vissuto.
Ho sentito le donne che hanno accolto i miei compagni,
urlavano e piangevano di gioia,
siamo liberi, siamo liberi dicevano...
sarà vero mi dicevo?
Non conoscevo la libertà,
l'ho sposata e ci ho fatto l'amore
sulle mie montagne,
io, che venivo dalla pianura.
Ora credo nel sogno
di un mondo migliore
oggi che libertà non è più un sogno
ma vive acccanto a noi;
impressa nel mio sangue
che prima di scendere dalle montagne
scorreva leggero tra le pietre
che non erano mie.
Ora che siamo un unico,
grido tra queste rocce
il nome della donna che ho amato.
Per lei e per il figlio che non saprò mai di avere
ho imparrato a coniugare,
con i miei compagni;
la forza e la leggerezza
della parola LIBERTA'.

Luigi Bray (Segretario Sezione Ds Martignano)

1 commento:

Alen't... ha detto...

Luigi..... sposo la tua poesia...

Alessio Pepe