Veltroni rappresenta una sfida alla sinistra e a quanti non hanno inteso e non intendono partecipare alla prospettiva del Partito democratico. L'errore più grande sarebbe quello di fare finta di nulla, aspettare tempi migliori e sperare nella propria rendita di posizione
La candidatura di Veltroni non è solo una buona notizia ma è una vera sfida. I dirigenti del futuro Partito democratico hanno fatto una scelta saggia per se stessi e, soprattutto, responsabile verso il Paese. Un paese sull'orlo di una crisi di sistema, una crisi che può essere ancora più distruttiva di quella del 1992, quando gran parte del mondo politico venne travolto. Oggi la tentazione sovversiva delle classi medio - alte, lo smarrimento dei ceti popolari, la decadenza della politica e delle istituzioni possono compromettere lo stesso tessuto democratico.
Veltroni non fa miracoli, non è l'uomo della provvidenza, ma è la scelta migliore, a certe condizioni. Che sia chiusa all'interno del Partito democratico la partita di poker sulla leadership. Che la coalizione di centro - sinistra sia convinta che con il sindaco di Roma si gioca l'ultima carta per evitare la destra al governo e al potere. Infine, Veltroni faccia ciò che meglio sa fare: dialoghi con la società e aiuti il governo a trovare il senso ideale e concreto della sua missione. CONTINUA...
sabato 30 giugno 2007
Le sfide di Walter
Famiano Crucianelli, 28 giugno 2007
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