mercoledì 24 gennaio 2007

MUSSI: "ANDIAMO AL CONGRESSO PER VINCERLO"


Dalla direzione Ds è arrivato il via libera alle regole per il congresso. Le assise, che la commissione apposita propone di tenere dal 19 al 21 aprile prossimi, si svolgeranno in una città ancora da stabilire. E, dopo una giornata di discussioni e trattative tra maggioranza e minoranza, si è stabilito che si voterà a scrutinio segreto, congiuntamente, per le mozioni e il segretario. Soddisfatto Fabio Mussi, candidato alla segreteria per la mozione "A sinistra, per il socialismo europeo".
Fabio Mussi, dopo ore di discussione, finalmente un primo risultato positivo?
Si è sbloccata in extremis una situazione che era restata lungamente bloccata perché, nella sostanza, le richieste della minoranza non erano state accolte nella Commissione. Sul tappeto c'erano due ipotesi: quella di una modifica allo Statuto nel senso di riportare l'elezione del Segretario nell'assise nazionale e votare palesemente nelle sezioni i documenti delle mozioni, ovvero, visto che questa prima ipotesi non è stata possibile, abbiamo chiesto il voto segreto nelle sezioni proprio perché in questo congresso si decide qualcosa di fondamentale. Se un partito sparisce e ne nasce un'altro non è una piccola discussione su questo o quel punto del programma. E una questione di identità. D'altronde lo stesso D'Alema in una recente intervista ha riconosciuto che, per molti, in un congresso come quello che ci si prospetta ad essere in gioco è una questione dell'intera vita. Credo che con queste nuove condizioni procedurali ci sia più libertà per tutti.
Il Congresso, dunque, è confermato per il prossimo aprile?
Si, la data è in aprile. Noi non avevamo chiesto di rinviare il congresso. La nostra proposta era di farlo nelle sezioni e poi, di rimandare l'assise generale a dopo le elezioni amministrative...
Fassino ha dichiarato che il congresso non sancirà lo scioglimento del partito, ma impegnerà la Quercia a "mettere a disposizione la sua forza per la nascita del Partito Democratico"...
Fassino nega che si tratti di scioglimento, ma se fai un altro partito questo non c'è più, e farlo a ridosso delle amministrative - che vorrei ricordare sono le prime elezioni da quando è in carica il governo di centrosinistra - non è saggio.

Serve unità per vincere le elezioni. Le date così ravvicinate potrebbero mettere il bavaglio al dibattito congressuale?
Sia chiaro, andiamo al congresso per vincerlo, per avere la forza di cambiare strada, perché in Italia ci sia una grande alleanza senza la quale non si governa. In questo senso, il rapporto con la Margherita è indispensabile. Io stesso mi sono speso, in un passato non così lontano, affinché questa alleanza prendesse corpo. Ma sono anche convinto che il nostro paese abbia bisogno di un grande partito di ispirazione socialista. C'è in tutti i paesi d'Europa. E' inimmaginabile che in Italia se ne faccia a meno. Questa volta non ci sarà dovere patriottico, il congresso dirà quel che deve dire.

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