sabato 8 dicembre 2007

Chiusa la prima giornata dell'Assemblea

E' stata un successo, "una grande festa arcobaleno", per dirla con le parole del leader dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio, la prima giornata dell'assemblea della sinistra degli ecologisti convocata dal Prc, Pdci, Verdi e Sinistra democratica per dare vita a una confederazione unitaria della sinistra. Gli organizzatori parlano di oltre 6mila persone ai forum tematici e per l'assemblea plenaria di domani hanno già preparato l'amplificazione esterna al Padiglione 1 della Nuova Fiera di Roma, dove i segretari dei quattro partiti concluderanno la kermesse.

Ma le ombre sull'Arcobaleno non mancano: a partire dalla diserzione di Pietro Ingrao, protagonista del caso del giorno per le dichiarazioni pubblicate sulla Stampa molto critiche sull'obiettivo a suo giudizio limitato della federazione.

L'atmosfera alla Fiera di Roma è un po' quella dei socialforum: i militanti si dividono nelle diverse assemblee tematiche, ma in molti, negli interventi dal podio, prefigurano, magari solo con una battuta an passant, un "partito" che potrebbe tenere tutti sotto la stessa bandiera.

I leader spandono ottimismo, commentando con i giornalisti l'iniziativa: per Oliviero Diliberto del Pdci, la Sinistra Arcobaleno ha "la prospettiva di durare a lungo", per Franco Giordano del Prc quella che nasce "non è solo una federazione dei quattro partiti, perché sarebbe ben poca cosa". E Fabio Mussi, coordinatore di Sinistra democratica, risponde a Ingrao che "questo è solo un primo passo nella direzione giusta".

Ma le divisioni restano: e in serata, mentre i partecipanti all'assemblea sfollano lentamente, Oliviero Diliberto riunisce i suoi militanti del Pdci in quella che appare come una sorta di 'riunione di componente' del nascente soggetto unitario.

I punti di vista sulle prospettive politiche della Sinistra Arcobaleno sono ancora piuttosto distanti: se da un lato Paolo Ferrero di Rifondazione chiede di dare "risposte a questa gente", e propone "da subito un tesseramento unitario alla confederazione, per chi non viene dai partiti", il leader del Pdci Diliberto frena. "Siccome non se ne è mai parlato, sarà oggetto di future discussioni". Alla riunione separata dei militanti del Pdci, Diliberto ammonisce: "Guai a noi se l'unità non si farà per colpa nostra. Ma per farla dobbiamo rafforzare il partito, fare più tessere, perché sarà quella forza che useremo per contare nella federazione".

Atteso protagonista della giornata di domani, il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, considerato da molti un potenziale leader del futuro soggetto unitario: "Vedo qui - commenta con i giornalisti - non un raduno della paura ma una costituente di un fatto politico molto segnato dall'attesa. Troppe cose di sinistra davano il senso del rito funebre, questo sembra piuttosto un rito battesimale". E forse non è un caso che tra i forum più affollati ci sia quello 'autogestito' da una serie di realtà associative e di movimento, che spingono per andare oltre i partiti per rafforzare, come dice lo storico Paul Ginsborg, parafrasando Francesco Saverio Borrelli, "Unità, unità, unità".

Molto soddisfatto anche il Verde Paolo Cento, che parla di "un processo irreversibile che guarda al futuro", e indica il prossimo passo: "Ora dobbiamo pensare alle regole, a come ogni forza rinuncia a una quota di sovranità per cederla alla federazione".

A fine giornata, dopo aver masticato amaro per il colloquio di Pietro Ingrao con la stampa, da Rifondazione filtra un filo di ottimismo il direttore di Liberazione Piero Sansonetti fa sapere che domani sul quotidiano del Prc ci sarà un'intervista all'anziano leader comunista, nella quale "la bocciatura degli stati generali non c'è".

Fonte: Canisciolti.info

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