sabato 16 gennaio 2010

Primarie: escerizio di democrazia. Incontro a Presicce

SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'

GIOVEDI 21 GENNAIO - ORE 19.00
PALAZZO DUCALE di PRESICCE (Le)

ASSEMBLEA SUD SALENTO

PRIMARIE: ESERCIZIO DI DEMOCRAZIA

Interventi:
ANDREA BISANTI : Coordinamento Provinciale
RICCARDO BUFFELLI : Sinistra Ecologia Liberta’ - Salve
MIMMO SAPONARO : Sinistra Ecologia Liberta’ - Veglie

Conclusioni :
DONATO PELLEGRINO: Consigliere Regionale

Al termine del dibattito si costituirà il Comitato Permanente di Zona

VENDOLA PRESIDENTE

sabato 10 ottobre 2009

13 ottobre: Claudio Fava ad Alliste

L'ALTRA ODISSEA.
IL LUNGO VIAGGIO DEI BAMBINI IN UN MONDO DI IMMAGINI.
TESTIMONIANZE E SEGNALI DI VITA
PER COSTRUIRE UN FUTURO.

L'Altra Odissea è un testo teatrale scritto da Franco Crespino e portato in scena dalla Compagnia degli Ultimi. La presentazione del libro è un'occasione per far ascoltare ai partecipanti le parole e le testimonianze di relatori come Claudio Fava, Enzo Locaputo, Vito Rizzo, Maria Luisa Mastrogiovanni, Don Stefano Rocca.
L'appuntamento, organizzato dalla locale sezione di Sinistra e Libertà, è ad Alliste (Le), martedì 13 ottobre dalle ore 19.30, presso l'Auditorium Scuola Media in via I Maggio.

Festa della Sinistra a Campi Salentina

Domenica 11 ottobre, a Campi Salentina, la festa della Sinistra organizzata dal circolo della Sinistra cittadina.

Qui di seguito il programma dell'inizativa:

Ore 19.00
Dibattito: "La Sinistra ben fatta"

ne discutono:
Michele Ventricelli, Coord. Istituz. Sinistra e Libertà Regione Puglia
Sergio Blasi, candidato segretario regionale Partito Democratico
Enzo Locaputo, Sinistra e Libertà
Nicola Fratoianni, Sinistra e Libertà
Loredana Capone, PD, Vicepresidente Regione Puglia
Pierpaolo Guerrieri, Sinistra Cittadina

coordina:
Emanuele Dell'Atti, Portavoce Sinistra Cittadina

Ore 21.00
Musica live: iMostri
ska, rock'n roll and spirits

Troverete:
GASTRONOMIA
COMMERCIO EQUO E SOLIDALE
MOSTRE FOTOGRAFICHE


verso Sinistra e Libertà...

mercoledì 30 settembre 2009

Sinistra, prove di unità. Dopo l’Assemblea di Bagnoli. Intervista a Mimmo Saponaro

Di Gianni Ferraris
Da “il Paese Nuovo”, domenica 27 settembre 2009

Lo scorso 20 settembre a Bagnoli si è tenuta nell'ambito della Festa Nazionale di Sinistra e Libertà un’assemblea nazionale delle donne e uomini che vogliono un partito di sinistra finalmente unico, provengono dalle tradizioni socialista, verde, comunista, laiche e cattoliche. Della domenica di Bagnoli abbiamo parlato con Mimmo Saponaro.

Chi è Mimmo Saponaro?
«Sono solo il segretario provinciale di Sinistra Democratica. Pro tempore però, perché nel congresso di maggio ci scioglieremo per confluire in Sinistra e Libertà. Siamo nati proprio con l’intento di non correre da soli, ma di creare un forte partito della sinistra. Infatti non ci siamo mai costituiti come partito, solo come movimento. Ho dichiarato sempre di essere disponibile da subito a stracciare la mia tessera di SD, solo per prenderne una di un partito che rappresenti una sinistra ampia».

Cos’è successo domenica a Bagnoli?
«A Bagnoli c’è stata la prima iniziativa ufficiale di Sinistra e Libertà: la presentazione di questo progetto politico. Con interventi che hanno rispecchiato gli umori della base. Ottimo quello di Fava, che ha detto chiaramente che i cinque leader attuali passano la mano all’assemblea che sarà sovrana. Ci sono state le prime importanti adesioni, ma soprattutto l’auspicata cesione dei “poteri”. Ci sono al momento cinque formazioni con loro strutture, tesserati, sedi, che decidono di azzerarsi per dare vita ad un unico partito, trasferendo ogni decisione nelle mani e nei voti di uomini e donne che vorranno contribuire alla crescita della sinistra non rappresentata. A queste cinque formazioni aggiungiamo i senza partito che rappresentano, secondo analisi del voto, il 75% di coloro che ci hanno votati, quindi un decisa maggioranza che dobbiamo in ogni modo rappresentare, innanzitutto rinunciando all’ individualità per cercare di dare voce a tutti loro».

Non mi è mai capitato di vedere delle formazioni di sinistra fondersi in un unico partito. Perché dovremmo fidarci di voi e del vostro tentativo?
«In effetti la storia ha dimostrato quanto talento abbiamo nel dividerci, una lunga storia che ci ha portati per la prima volta a sparire dal parlamento. Oggi le persone ci chiedono serietà. E ci spingono non a mantenere il nostro 3%, neppure ad avere un paio di deputati autoreferenziali che difendono con le unghie e con i denti le loro posizioni. Al contrario, dobbiamo un partito vero, perché l’Italia e molti elettori non rappresentati hanno bisogno di risposte forti in questi momenti. La risposta? Ci si può fidare, a Bagnoli si sono tirate le somme di un percorso che non ha alternative per la sinistra se vuole essere di governo e punto di riferimento».

A chi si rivolge Sinistra e Libertà?
«Nessuna preclusione, chi ha a cuore l’ambiente, chi pensa che le politiche italiane debbano essere di pace e non di guerra, argomento quanto mai attuale».

Vendola è il leader di questa formazione nuova?
«Il presidente Vendola è sicuramente un punto di riferimento, ma chi guiderà il Partito potrà deciderlo solo la base. La sua posizione di presidente della regione gli pone qualche limite nel prendere posizione su determinati avvenimenti o fatti. Al momento deve fare bene il lavoro per il quale è stato eletto con le primarie e con il voto dei pugliesi che hanno voluto cambiare la guida della regione, togliendola dalle mani della destra. L’anno prossimo abbiamo il rinnovo della presidenza. Su questo dobbiamo puntare. Però ci saranno forze nuove che dovranno avere un grande ruolo nel nuovo partito, gli attuali leader sono stati i traghettatori, l’assemblea deciderà i ruoli di tutti».

A proposito di Vendola, dopo gli scandali o presunti tali, escort a Roma, escort in regione Puglia. La tentazione di dire che sono tutti uguali è grande.
«La differenza sta nel come si affronta la situazione. Mentre il governo non vuole parlarne, Vendola ha chiesto chiarezza prima di tutto all’interno del congresso regionale. Il vice presidente ha rassegnato le dimissioni, il presidente ha azzerato la giunta. Ha fatto un rimpasto velocissimo proprio per consentire chiarezza e spazzare il campo. Sicuramente un questione morale esiste. Vendola la affronta. Il caso Tedesco è emblematico di errore di valutazione nell’assegnazione di incarichi per conflitto di interessi. C’è chi dice che se la sanità fosse stata affrontata come l’urbanistica, l’ambiente, l’energia, la cooperazione e via dicendo, la regione Puglia non sarebbe in questa situazione da gossip, ma ai primi posti per corretta amministrazione».

Il Salento, voi come sinistra democratica e come futura sinistra e libertà dove siete presenti?
«Nelle elezioni provinciali non abbiamo avuto neppure un consigliere. Siamo comunque presenti e radicati. Come S.D. abbiamo sezioni in 21 comuni, oltre che contatti di singoli o piccoli gruppi in molti altri paesi, spesso compagni singoli, senza una sede, ma attenti e riconosciuti. Copriamo un buon 65% dei Comuni. In poco tempo ci siamo dati una struttura che si è radicata il più possibile, pur senza mezzi, senza sede provinciale. D’altra parte siamo nati come movimento. Ora vogliamo far sfociare il nostro lavoro in un partito vero della sinistra. S.L. sarà un partito di governo le cui alleanze naturali sono con il centro sinistra quindi con il PD. Altre alleanze si vedranno sui programmi e sulle persone. Con L’UDC, per esempio, si può valutare in Puglia, più arduo sarà farlo in Sicilia se non cambia nulla».

Come sono i rapporti con il PD?
«Vendola deve essere riconfermato, se qualcuno del PD pensa che abbia governato male, si scorda che è un’alleanza di governo che vede proprio nel PD il partner. Dovrebbero dire “abbiamo governato male”. Vendola sarà il candidato alle regionali del 2010».

Però anche in SD qualcuno non ha creduto fino in fondo. Abbiamo assistito a migrazioni eccellenti verso il PD.
«Ti riferisci all’ex coordinatore provinciale Zacheo. E’ un caso quasi isolato però. Pochi altri compagni hanno fatto la stessa sua scelta. Hanno ceduto alla linea del partito unico di veltroniana memoria. Né penso che, se vincerà Bersani, l’asse di quel partito si sposterà a sinistra».

I percorsi locali per costruire sinistra e libertà?
«A Maglie c’è stato un primo incontro di autoconvocati che ha discusso sul radicamento di S.L. Ci sarà quanto prima un’iniziativa pubblica. Io personalmente, anche dopo un colloquio con Fava, ho scelto il ruolo di facilitatore dei percorsi formativi, non certo di portare avanti richieste di partito, ma di dialogare e contribuire a far dialogare. Entro il 15 ottobre si terrà a Bari un primo coordinamento regionale con tutti quelli che ci stanno. Ripartiremo dall’assemblea di Maglie, avvieremo subito i gruppi si S.L. in provincia e faremo il possibile per arrivare a Bari con un coordinatore che sia referente unico della provincia di Lecce».

Il Salento ha una serie di problemi. E’ urgente prendere posizione.
«Dobbiamo dare risposte immediate. L’ambiente per esempio: Copersalento deve essere chiusa. Abbiamo posto il problema prima in regione, poi a livello nazionale. Il tasso di tumoralità e problemi sanitari sono dovuti a Copersalento, Ilva, Cerano. Molto ha fatto Vendola fin’ora, moltissimo resta da fare. Poi i rifiuti, il ciclo è stato avviato a livello regionale, però manca una cultura di base. Non si fa la differenziata per una sorta di comodità. Si gettano rifiuti per strada. E’ una carenza dei comuni anche. C’è un solo comune in provincia che supera la quota, quello di Melpignano».

Se qualcuno vuole trovarvi come fa?
«Per il momento siamo in rete su “www.sdsalento.blogspot.co
m”. Speriamo di poter avere una sede fissa e centrale quanto prima. Al momento la nostra forza sono gli amministratori, i consiglieri, gli assessori. Sono loro il nucleo di riferimento. Dovremo inoltre vigilare molto sulle nuove adesioni, qualcuno, è già successo, tenterà di approfittare del nuovo partito per portare esigenze che a volte sono solo personali. La questione morale deve essere sempre presente, proprio a partire dall’accettazione delle nuove iscrizioni».

venerdì 25 settembre 2009

Di Pietro non può colmare il vuoto lasciato dalla sinistra - di Luigi Crespino*



“Sinistra e Libertà” non è un partito? Allora voto Di Pietro! Fra i delusi dell’Assemblea di Bagnoli del 20 settembre ho letto questo commento. Quindi Di Pietro come male minore fra il PD e la mancata fondazione del nostro partito.
Invece, dobbiamo ammettere una volta tanto, che all’Assemblea di Bagnoli abbiamo assistito a degli interventi realistici da parte dei dirigenti. ci hanno risparmiato dichiarazioni roboanti, come quelle buttate a secchiate alla Fiera di Roma del dicembre del 2007. In quell'occasione mi rimase impresso un passaggio dell’intervento di Diliberto che disse “ Se oggi Berlinguer fosse vivo sarebbe alla nostra testa. Compagni indietro non si torna ” (sic!). Tornammo a casa illusi che la ragionevolezza avesse d’improvviso illuminato i leaderini dei partitini. Invece subito dopo si capì che questi soggetti rancorosi stavano lavorando al tanto peggio tanto meglio.
Invece il realismo che ha permeato l’Assemblea di Bagnoli può anche darsi che sfoci in un nulla di fatto, ma il 20 settembre, almeno, come militanti portiamo a casa la consapevolezza che il “gruppo dirigente” ci rispetta e ha detto pane al pane e vino al vino. Sappiamo che se vogliamo costruire un partito ci sarà bisogno di tanto lavoro, di tanti passi indietro soprattutto, di azzeramento di ceti burocratici che hanno distrutto con la loro presunzione il legame forte che c’era fra società e sezioni, ridotte, laddove esistono, in ghetti.
Può Di Pietro sostituire la sinistra? Vero è che Di Pietro ha fatto incetta di voti di sinistra, molto più del PD, ma Di Pietro con la sinistra centra poco o nulla ed è, insieme a Veltroni, uno degli artefici del cannibalismo subito dalla sinistra. Tutto ciò non significa che le prese di posizione di IDV non siano condivisibili, quando parla di regole democratiche massacrate da Berlusconi, di leggi ad personam , di furbi dritti e onesti fessi, ma la sinistra è altro rispetto a Di Pietro. Fra l’altro Di Pietro è colui che disse che ha molte cose in comune con Tabacci, mentre non ha niente in comune con la sinistra: non dimentichiamo che Tabacci milita nel partito di Casini e che nel partito di Casini c’è un parlamentare che si chiama Cuffaro.
Partiamo dall’idea che non esistono scorciatoie per fare un partito, che poi comunque deve affrontare il banco di prova delle elezioni, che il terreno è scivoloso perché i capi (anche verso i nostri è sbagliato fare atti di fede) fanno presto a trovare un altro partito che li accolga a braccia aperte. Il tema che rimane però sul tappeto è un altro: davvero un mercato del lavoro governato dalle regole della precarietà potrà essere il modello del futuro sviluppo economico? davvero la scuola di classe potrà essere il modello di istruzione del futuro? davvero il sistema radiotelevisivo e dell’informazione in genere può essere concentrato nelle mani del governo? davvero alcuni reati non potranno essere perseguiti perché depenalizzati o derubricati? davvero il lavoratore continuerà ad essere responsabile per gli incidenti nei quale rimane coinvolto? davvero si allungherà l’età pensionabile all’infinito, perché i contributi servono per coprire altri buchi? davvero si crede che lo statuto dei lavoratori sia un freno allo sviluppo? davvero le assemblee elettive saranno infarcite di onorevoli di giorno e belle di notte? davvero mentre tutti gli altri paesi almeno si interrogano su rapporto che passa tra ecologia e sviluppo, l’Italia in materia non ha né idee né intenzione di porsi il problema? davvero il diritto alla salute potrà continuare a non essere più garantito? davvero l’Italia scivolerà lungo la deriva razzista? davvero il capitalismo in Italia continuerà a mostrare il suo volto peggiore? davvero questo paese potrà continuare a depenalizzare i reati dei ricchi e a inferocirsi sui reati dei poveri? davvero lo scempio edilizio del territorio potrà continuare all’infinito? davvero concussori e corruttori potranno contare sull’impunità per sempre? davvero su questioni etiche, fine vita, diritti civili la politica non darà alcuna risposta perché tutti i partiti presenti in parlamento contengono tutto e il contrario di tutto? Questi sono i nodi che prima o poi la storia dovrà risolvere. Ma su molti di questi interrogativi Di Pietro o ha una risposta di destra da dare o non ha nessuna risposta, perché quello di Di Pietro non è un partito ma un movimento di “cattiva opinione” su Berlusconi, rispettabile e condivisibile, ma un pò pochino per essere partito e per accogliere i voti del popolo di sinistra. .
La crisi economica che attanaglia il paese è un potente viatico per le politiche clientelari che la destra gestisce in modo mirabile, fonte del suo successo elettorale. Il partito democratico, che dalla sua costituzione ad oggi, e chissà per quanto tempo ancora, è inchiodato a diatribe interne e nemmeno più riesce a nascondere che è il frutto di un pessimo matrimonio di interesse, ha dato il peggio di se stesso proprio nella nostra regione, la Puglia , sferrando un potente e dolorosissimo calcio negli stinchi a Vendola e alla sinistra tutta intera, facendo gongolare Fitto, della cui richiesta di arresto respinta dal parlamento nessuno più ne parla.
Per questo, anche a noi che siamo impazienti, non ci interessa essere solo testimoni viventi di un mondo migliore che pure è possibile, e nemmeno vogliamo più essere soltanto eccezioni politiche in uno scenario politico popolato da mascalzoni, ma ci interessa rappresentare una parte della società, ecco perché partito. Un partito che rappresenti la più larga parte della società, quella degli esclusi e quella di chi è a continuo rischio di esclusione, facendo capire che quanto più questo partito riuscirà a far includere gli esclusi, tanto minore sarà il rischio per chi oggi è incluso di vedersi domani escluso.
Questo non è, e non potrà mai esserci, nell’agenda politica di Di Pietro mentre Berlusconi è solo uno dei volti, forse fra i più sgradevoli, con i quali si presenta la destra .

*Sinistra Democratica Sez. “Pio La Torre” Alliste (Lecce)